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Privati, Imprese - 24 Gennaio 2023

Lavoro: le imprese faticano a trovare laureati

In Italia continua a crescere la domanda di personale laureato da parte delle imprese, ma quasi in un caso su due la ricerca risulta particolarmente difficile.

Come mostra il Bollettino annuale 2022 del Sistema informativo Excelsior, realizzato da Unioncamere e Anpal, nello scorso anno, la domanda di laureati nel nostro Paese ha superato le 780 mila unità, arrivando a rappresentare il 15,1% del totale dei contratti che le imprese intendevano stipulare e 1,4 punti percentuali in più rispetto al 2021.

Il 47% di questi profili, però, è risultato difficile da trovare, richiedendo alle imprese una ricerca anche di 4-5 mesi.

La difficoltà di trovare laureati da parte delle imprese è persino superiore al già elevato dato medio riferito a tutte le entrate programmate. Infatti, a fronte di una crescita significativa delle entrate che erano previste nel 2022 (5,2 milioni, in aumento dell’11,6% rispetto al 2021 e del 12,2% rispetto all’anno prima della pandemia), il mismatch ha superato la quota del 40% delle entrate complessive, oltre 8 punti percentuali in più rispetto allo scorso anno e 14 punti percentuali in più rispetto al 2019.

In termini assoluti, questo si traduce in quasi due milioni di assunzioni nel 2022 per le quali le imprese hanno riscontrato difficoltà, circa 600 mila in più rispetto all’anno scorso, ma quasi il doppio di quanto evidenziato prima della pandemia (un milione).

Lo “zoccolo duro” dell’occupazione nel settore privato, comunque, è rimasto quello dei diplomati: 1,5 milioni quelli ricercati durante lo scorso anno, sia pure in calo di quasi 2 punti percentuali rispetto al 2021, quando la loro richiesta ha raggiunto il 32,5%. In questo caso, la difficoltà di reperimento si è attestata al 40%.

Un ragionamento specifico riguarda la domanda di qualifiche professionali e di profili per i quali non è richiesto alcun titolo di studio.

Sono infatti numerosi i casi in cui le imprese hanno dichiarato di ricercare profili che abbiano frequentato la sola scuola dell’obbligo, in quanto non riuscivano a trovare la qualifica professionale specifica e con un bagaglio di esperienze adeguato.

Per questa ragione, Excelsior distingue la domanda “esplicita” di qualifiche professionali (nel 2022 pari a oltre un milione di ingressi, il 19,4% del totale, con una difficoltà di reperimento pari al 48%) dalla domanda potenziale. Quest’ultima è stata di quasi 1,9 milioni di unità, arrivando a rappresentare il 36% delle entrate programmate e registrando il 43% di difficoltà di reperimento.

Analogamente, è stata pari al 36% la quota delle entrate esplicite programmate senza l’indicazione di un titolo di studio, ma è scesa al 19% nel caso in cui si consideri la domanda “potenziale” relativa alle qualifiche professionali. 

Tra i profili più difficili da trovare nel 2022 sono stati i laureati in indirizzo sanitario paramedico (con una difficoltà di reperimento del 65%), i laureati in ingegneria elettronica e dell’informazione (61%) e quelli in scienze matematiche, fisiche e informatiche (60%), i diplomati in elettronica ed elettrotecnica (60%) e quelli in meccanica, meccatronica ed energia (56%), i qualificati con indirizzo elettrico (57%).

Nel 2022, l’indirizzo economico si è attestato saldamente in cima alla classifica tra le lauree maggiormente ricercate dalle imprese: quasi 207 mila le entrate che erano state previste lo scorso anno. Al secondo posto l’indirizzo insegnamento e formazione con 116 mila ingressi previsti, poi l’indirizzo sanitario e paramedico (oltre 76 mila), l’indirizzo di ingegneria civile e architettura (57 mila) e l’indirizzo di scienze matematiche, fisiche e informatiche (54 mila).

Tra i diplomi, spicca quello con indirizzo amministrativo, finanza e marketing (quasi 440 mila), quello in turismo, enogastronomia e ospitalità (226 mila) e quello in meccanica, meccatronica ed energia (153 mila). A seguire, l’indirizzo socio-sanitario (125 mila) e trasporti e logistica (108 mila).

Tra le qualifiche professionali, infine, ai primi posti per numero di entrate programmate nel 2022 spiccavano l’indirizzo ristorazione (256 mila), l’indirizzo meccanico (164 mila), quello edile (77 mila), quello in trasformazione agroalimentare (70 mila) e quello relativo ai servizi di vendita (58 mila).

 

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