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- 25 Agosto 2021

Sprint delle auto elettriche in Europa

Sprint delle auto elettriche in Europa. Nel secondo trimestre di quest’anno, le immatricolazioni di vetture a ricarica elettrica hanno continuato a crescere nell’Unione Europea. La quota di mercato dei veicoli elettrici a batteria è più che raddoppiata: dal 3,5% nel secondo trimestre del 2020 al 7,5% di quest’anno, mentre le ibride plug-in hanno rappresentato l’8,4% di tutte le vendite del periodo. Anche la domanda di auto ibride è fortemente aumentata dall’inizio di aprile alla fine di giugno, rappresentando il 19,3% delle immatricolazioni di auto nell’UE. Contestualmente si è ridotta la quota di mercato dei carburanti tradizionali (benzina e gasolio), che insieme rappresentano il 62,2% delle auto nuove vendute. In particolare, il diesel detiene ora una quota di mercato del 20,4%, in calo dal 29,4% del secondo trimestre del 2020 e, analogamente, la quota di mercato delle auto a benzina si è contratta dal 51,9% di aprile a giugno 2020 al 41,8% quest’anno, nonostante gli aumenti della domanda nella maggior parte dei mercati dell’UE.

 

Nel secondo trimestre di quest’anno, le immatricolazioni di veicoli elettrici a batteria (BEV) sono aumentate del 231,6%, risultando 210.298. Questo aumento è stato aiutato da guadagni sostanziali in tutti e quattro i maggiori mercati, in particolare in Spagna (+372,7%) e Germania (+357%).

 

I veicoli elettrici ibridi plug-in (PHEV) hanno avuto un secondo trimestre del 2021 ancora più impressionante, con immatricolazioni che sono balzate del 255,8% a 235.730 unità. L’Italia è stata di nuovo tra i mercati in più forte crescita, con 21.647 auto plug-in immatricolate da aprile a giugno, con un aumento su base annua del 659,3%. Anche gli altri tre principali mercati dell’UE hanno registrato guadagni impressionanti nel segmento PHEV: Spagna (+430,3%), Francia (+276,4%) e Germania (+269,9%).

 

Con 541.162 unità vendute nell’UE durante il secondo trimestre dell’anno, i veicoli elettrici ibridi (HEV) sono rimasti la più grande categoria di auto a propulsione alternativa in termini di volume. Tutti i mercati dell’UE hanno registrato guadagni percentuali di due o anche tre cifre durante questo periodo, compresi i quattro principali. Di conseguenza, le immatricolazioni ibride sono più che triplicate da aprile a giugno, con un aumento del 213,5% rispetto a un anno fa.

 

La domanda di veicoli a gas naturale (GNV) nell’Unione Europea è aumentata del 41,8% a 13.497 unità nel secondo trimestre, sostenuta principalmente dalla notevole crescita in Italia (+94%), che da sola rappresenta il 75% di tutte le vendite dell’UE di questo segmento e

le immatricolazioni di auto alimentate a GPL sono più che raddoppiate (+134,1%) per un totale di 59.363 unità, sostenute da una buona performance in Italia (+89,5%) e Francia (+266%), i due maggiori mercati europei per le auto a GPL.

 

Comunque, secondo una nuova ricerca dell’Associazione europea dei produttori di automobili (Acea), le forti variazioni nazionali nelle vendite di auto elettriche nella Ue sono chiaramente correlate al tenore di vita di un Paese.

 

Le auto elettriche a batteria e ibride plug-in hanno rappresentato il 10,5% di tutte le auto nuove vendute nell’Unione europea lo scorso anno; tuttavia, dieci Stati membri avevano ancora una quota di mercato inferiore al 3%. L’analisi dimostra che l’adozione da parte dei consumatori di auto elettriche è direttamente collegata al Pil pro capite nazionale, indicando che l’accessibilità economica rimane un problema importante.

Come nel caso della distribuzione delle infrastrutture di ricarica, c’è una chiara divisione nell’accessibilità delle auto elettriche tra l’Europa centro-orientale e l’Europa occidentale, nonché un pronunciato divario Nord-Sud” ha spiegato Eric-Mark Huitema, direttore generale dell’Acea.

 

I Paesi con una quota di mercato totale delle auto elettriche inferiore al 3% hanno un Pil medio inferiore a 17.000 euro. È il caso, peresempio, dei Paesi dell’Europa centrale e orientale e della Grecia. Inoltre, i cinque Paesi con la più bassa diffusione sul mercato di auto elettriche hanno anche pochissimi punti di ricarica, inferiori all’1% del totale Ue.

 

Dall’altra parte, una quota di mercato superiore al 15% per le auto elettriche si trova solo nei Paesi più ricchi del Nord Europa con un Pil medio di oltre 46.000 euro. Quasi tre quarti di tutte le vendite di auto elettriche dell’Ue sono concentrate in quattro Paesi dell’Europa occidentale con alcuni dei Pil più alti: Svezia, Paesi Bassi, Finlandia e Danimarca. Il restante quarto delle vendite è distribuito in 23 Stati membri.

 

Come mostrano i recenti dati dell’Agenzia europea dell’ambiente, i pesanti investimenti dell’industria automobilistica in veicoli a basse emissioni stanno dando i loro frutti. Con le vendite di auto elettriche triplicate tra il 2019 e il 2020, le emissioni medie di CO2 sono diminuite del 12% lo scorso anno (record). Il direttore generale dell’Acea ha spiegato: “Per continuare questo progresso sulla strada dello zero, la Commissione europea deve garantire urgentemente che ci siano tutte le giuste condizioni e che nessun Paese o cittadino venga lasciato indietro. I veicoli a zero emissioni devono essere accessibili e convenienti per tutti”. Le case automobilistiche europee chiedono, quindi, adeguati incentivi a lungo termine per stimolare le vendite di tali veicoli e obiettivi infrastrutturali vincolanti per ciascuno Stato membro dell’Europa unita.

 

Ecco i cinque Paesi della Ue con la quota più alta di auto elettriche (tra parentesi il loro Pil pro capite annuo medio): Svezia: 32,2% (45.610 euro), Paesi Bassi: 25% (45.790 euro), Finlandia 18,1% (42.940 euro), Danimarca: 16,4% (53,470 euro), Germania 13,5% (40.070) e i cinque Stati membri con la quota più bassa: Cipro: 0,5% (23.580 euro), Lituania: 1,1% (17.460), Estonia: 1,8 % (20.440 euro), Croazia: 1,9% (12.130 euro), Polonia: 1,9% (13.600 euro).

 

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