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Privati, Imprese - 19 Marzo 2023

Bollette, dopo la stangata

Dopo le maxi-stangate dell’anno scorso, le bollette di luce e gas sono diventate un po’ meno onerose, per le famiglie e le imprese. Ma, data la vulnerabilità energetica strutturale del nostro Paese, il rischio di nuovi rincari non si può escludere e, perciò, è meglio stare attenti, premunirsi e cercare le soluzioni più convenienti. Decisione opportuna e ora, con il libero mercato, possibile.

D’altra parte, ne vale la pensa. Basti pensare che nel 2022 il costo di luce e gas per le famiglie e le imprese del Piemonte è stato di 14,703 miliardi, più del doppio dell’anno precedente, quando era ammontato a 7,942 miliardi.

A livello nazionale, l’aumento delle bollette è stato di 91,5 miliardi di euro. Infatti, se le spese per l’energia elettrica sono aumentate del 109,5%, provocando in termini monetari un extracosto pari a 58,9 miliardi, quelle del metano sono cresciute addirittura del 126,4%, “alleggerendo” di 32,6 miliardi il portafoglio degli italiani.

La stangata ha colpito più le imprese che le famiglie. Se le prime hanno pagato 61,4 miliardi in più, le seconde, invece, “solo” – si fa per dire – 30 miliardi in più, come ha stimato l’Ufficio studi della Cgia.

A livello regionale il rincaro percentuale maggiore ha interessato l’Emilia-Romagna (+119,2%), il Friuli-Venezia Giulia (+119%) e il Trentino-Alto Adige (+118,3 per cento); ma di poco inferiore è stato quello del Piemonte (+117,5%). In termini assoluti, ovviamente, le più penalizzate sono state le regioni più popolate e con più attività economiche, come la Lombardia (+20,8 miliardi), l’Emilia- Romagna (+10,2 miliardi) e il Veneto (+10 miliardi).

Certo, a causa dell’aumento dell’inflazione, anche lo Stato centrale e le sue articolazioni periferiche hanno subito un’impennata della spesa energetica. Nel frattempo, però, l’incremento del gettito riscosso è stato molto rilevante. L’anno scorso le entrate tributarie erariali sono aumentate di 48,5 miliardi rispetto al 2021, ammontando così a 544,5 miliardi (+9,8%).

Questo aumento si deve anche al boom dell’Iva sui prodotti energetici, sui quali non tutti ci hanno rimesso. Molte aziende energetiche, ad esempio, nel 2022 hanno registrato un’impennata dei ricavi, tale per cui il Governo Draghi aveva istituito il contributo di solidarietà, che doveva consentire allo Stato di incassare 10,5 miliardi in più (al 30 novembre scorso, però, l’erario ha “ricevuto” solo 2,7 miliardi, tanto che la Corte dei Conti ha cercato di individuare le ragioni di questo flop, fra le quali la possibile traslazione del contributo sul consumatore finale).

Comunque, tra le misure attuate dal governo Draghi e quelle previste nel decreto Aiuti quater approvato dall’esecutivo guidato dalla Meloni, famiglie e imprese italiane nel 2022 hanno ricevuto aiuti per circa 70 miliardi contro il caro bollette. Pertanto, in linea puramente teorica, il maggiore aumento in capo a famiglie e imprese è stato di circa 20 miliardi.

Un importo puramente teorico, però, perché le imprese hanno utilizzato solo la metà degli aiuti messi a disposizione. Molte pmi, soprattutto quelle di piccola e micro-dimensione, infatti, hanno avuto grosse difficoltà nell’applicare la misura introdotta l’anno scorso, così non pochi hanno desistito.

Nel 2022 il prezzo dell’energia elettrica è più che raddoppiato (+142%), passando da 125 euro (media 2021) a 303 euro per MWh (media 2022): quello del gas, invece, è salito addirittura del 167%, passando da 46 euro (media 2021) a 123 euro (media 2022).

Il peggio, comunque, sembra essere ormai alle nostre spalle. A gennaio la media del prezzo dell’energia è scesa a 176 euro e quello del gas a 68 euro. Importi, quest’ultimi, in ogni caso superiori rispettivamente del 190 e del 240% se comparati con quelli di inizio 2021. Ma altri ribassi sono proseguiti, così che, secondo il Codacons, per la famiglia media la bolletta del gas potrebbe calare a 1.154 euro annui, con un risparmio di 237 euro rispetto alle tariffe oggi in vigore e per l’elettricità la bolletta media scenderebbe a 1.075 euro annui, con una minore spesa di 359 euro rispetto ai valori attuali (il risparmio complessivo tra luce e gas sarebbe di 596 euro annui a famiglia).

Il Codacons ha calcolato che rispetto alla spesa sostenuta nell’intero 2022 dalle famiglie italiane (1.866 euro per il gas, 1.322 euro per la luce) il risparmio complessivo per le forniture energetiche sul mercato tutelato raggiungerebbe quota 959 euro a nucleo.

Tuttavia sulle bollette di luce e gas pesa l’incognita del ritorno degli oneri di sistema. Il 31 marzo, infatti, scadrà l’azzeramento degli oneri sulle bollette dell’energia varato dal Governo, con la conseguenza che, in caso di mancata proroga del provvedimento, dal 1° aprile le bollette torneranno a salire, considerato che gli oneri di sistema pesano per il 10,7% sulle fatture della luce e per quasi il 5% su quelle del gas. E questa voce pesa per 12,4 miliardi all’anno sulla spesa energetica degli italiani.

Fra l’altro, una larga parte degli oneri di sistema serve a finanziare spese che nulla hanno a che vedere con i consumi energetici degli utenti, ricorda l’associazione dei consumatori, precisando che all’interno della voce oneri di sistema in bolletta si trovano infatti balzelli per coprire lo sviluppo tecnologico e industriale, la messa in sicurezza del nucleare, compensazioni territoriali, sostegno alla ricerca di sistema e, addirittura, regimi tariffari speciali per il servizio ferroviario universale e merci.

 

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