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Privati, Imprese - 29 Novembre 2022

Boom delle carte di debito

La ventesima edizione dell’Osservatorio Carte di Credito e Digital Payments, curato da Assofin, Ipsos e Nomisma con il contributo di Crif, conferma un’ulteriore evoluzione del mercato verso l’uso di strumenti alternativi al contante e un maggiore utilizzo di strumenti innovativi.

A fronte della ripresa dei consumi, il numero delle operazioni e gli importi complessivi transati con le carte di debito hanno registrato uno sviluppo significativo. E nel contesto di crescita dell’e-commerce, è proseguito l’incremento dell’incidenza delle transazioni online, che nei primi sei mesi del 2022 arrivano a costituire il 24% delle operazioni complessive via carta opzione/rateale.

Già nel 2021, la ripresa post pandemia e l’operazione Italia Cashless hanno contribuito ad accelerare lo sviluppo e l’utilizzo dei sistemi contactless e mobile. Allora le carte di credito attive in Italia risultavano 15,2 milioni, con un valore delle transazioni effettuate che si attesta nell’ordine di 84,6 miliardi di euro, dato in netta ripresa rispetto all’anno precedente, ma non ancora ai livelli del 2019.

Riguardo alle carte di debito, nel 2021 si è registrato un “utilizzo esplosivo”.

Il numero delle operazioni è aumentato del 53,5% rispetto al 2020 e il valore dei relativi volumi ha sfiorato complessivamente i 184 miliardi di euro. Fenomeno favorito dal cashback di Stato e dalla piena ripresa delle attività e dei servizi.

Il 2021 ha confermato, inoltre, la corsa all’utilizzo delle carte prepagate, già rilevata negli anni precedenti: il numero delle operazioni è salito del 34.7%, dando origine a un flusso transato di oltre 54,1 miliardi di euro (+26.6% sul 2020).

L’Osservatorio ha poi rilevato che nel primo semestre 2022, dopo il rimbalzo del 2021, è proseguito il trend di crescita delle carte di credito opzione/rateali (+16,8%), utilizzate prevalentemente in modalità a saldo (82% dei flussi). Solo il 18%, infatti, fa riferimento a rateizzazioni.

L’analisi del livello di rischiosità del comparto delle carte di credito mostra una lieve riduzione del tasso di sofferenza delle carte a saldo; viceversa, si osserva un lieve aumento per quelle rateali.

La crisi economica e sanitaria, comunque, ha riacceso l’attenzione sul rischio di credito, anche se i tassi di sofferenza osservati si confermano lontani da quelli registrati nei momenti di crisi del debito sovrano.

La situazione macroeconomica e geopolitica, però, potrebbe acuire nel 2022 le criticità incontrate da imprese e famiglie, generando tensioni sugli indicatori di rischio, che invece si sono mantenuti su posizioni contenute grazie all’attivazione delle moratorie pubbliche e private, di sussidi, della cassa integrazione e dei diversi strumenti a sostegno del reddito.

Quanto alla domanda, l’analisi mette in luce un incremento della frequenza d’uso e degli heavy user dei pagamenti digitali. Oltre alla crescita della frequenza d’uso mensile, nei primi sei mesi del 2022 cresce anche la spesa media mensile dichiarata con carta, che si attesta a 405 euro rispetto ai 397 euro del 2021.

Pure l’utilizzo della carta di debito registra significative crescite: la media sale a 4,6 volte al mese rispetto al 4,2 del 2021. E la spesa media mensile dichiarata rimane elevata, superiore a 400 euro.

Il maggior ricorso ai pagamenti con carte di credito anche per modeste spese è stato facilitato, oltre che dalle iniziative di Cashback di Stato, anche dalla funzionalità contactless. Chi utilizza la funzionalità oltre quattro volte il mese è in continuo aumento e il 77% dei titolari carte contactless ha utilizzato questa modalità di pagamento più di due volte il mese, rispetto al 70% di inizio 2021.

Prosegue, intanto, la diffusione della conoscenza dei pagamenti da smartphone/app e la quota di user si è ulteriormente ampliata nei primi sei mesi del 2022 rispetto a gennaio e agli anni precedenti. Il bacino potenziale degli m-payment è in costante e progressiva crescita e, considerando l’attuale quota di user, le potenzialità di ulteriore espansione sono elevate. In particolare, i pagamenti via App registrano una fortissima crescita di interesse tra i decisori (+73% rispetto al 2021).

A partire dal 2020 si assiste, poi, a una rapida espansione delle soluzioni di pagamento Buy Now Pay Later (Bnpl), complice la pandemia che ha fatto crescere l’e-commerce e ha reso più “digital” le abitudini dei consumatori e le significative adesioni dei merchant, che vedono la possibilità di aumentare il valore del fatturato.

In particolare, si rafforza tra i consumatori la notorietà del Buy Now Pay Later, anche tra i baby boomer.

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