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Glossario Finanziario

 

Per fare chiarezza sui termini e sui concetti più utilizzati nell’ambito finanziario

A

ANALISI DI SCENARIO
L’analisi di scenario serve a spiegare al potenziale investitore il funzionamento ed il calcolo dei flussi monetari, oltre al rimborso, di un determinato prodotto.
I vari scenari spiegano come si comporterà il certificato in relazione ai movimenti del sottostante sia nel caso di scenari favorevoli che di scenari avversi. L’analisi di scenario è inserita all’interno del prospetto informativo del certificato

 

B

BARRIERA

Esistono diversi tipi di barriera:

  • barriera al ribasso
  • barriera al rialzo

Le barriere al ribasso sono calcolate in percentuale rispetto allo strike price. Ipotizzando uno strike price di 172 ed un livello di barriera al 60%, quest’ultima sarà posizionata a 103,20 (ovvero 172 x 60% = 103,2). Una volta che il prezzo del sottostante dovesse rompere o superare il livello di barriera, allora il certificato perderà parte delle caratteristiche di protezione inoltre, anche di frequente, il valore di rimborso è collegato con l’andamento del sottostante.

Nel caso di certificati con barriera al rialzo, la barriera potrebbe essere posta al 140% del valore dello strike price, dando vita ad un funzionamento analogo ma al contrario.

BARRIERA A SCADENZA O DISCRETA

La barriera discreta è attiva solo durante le date di osservazione. Questo significa che rispetto alla barriera continua possa scattare meno facilmente. Potrebbe accadere infatti che i prezzi del sottostante scendano sotto il livello di barriera dopo una data di osservazione ma, allo stesso modo, risalgano prima della data d’osservazione successiva, senza causare effetti negativi circa la protezione del capitale.

La barriera a scadenza è anche detta barriera di tipo Europeo. La barriera a scadenza o Europea è chiamata così perché la sua principale caratteristica risiede proprio nel fatto che una sua eventuale rottura possa essere rilevata solo in determinate date, stabilite a priori.

BARRIERA CONTINUA

La barriera continua è attiva lungo tutta la vita del certificato, a partire dall’emissione fino alla data di scadenza. La barriera continua scatta se il suo livello viene toccato e/o oltrepassato da parte del prezzo del sottostante anche in intraday, ovvero anche durante le fasi normali di negoziazione del sottostante. La barriera continua è anche detta barriera Americana.

BEST OF

L’opzione best of, se presente nella struttura del certificato, si applica a quei certificati che possiedano come sottostante un paniere di attività finanziarie, generalmente titoli azionari. Questa caratteristica consente di partecipare alla performance del sottostante con il miglior rendimento tralasciando tutti quei sottostanti che abbiano registrato una performance peggiore.

Questa caratteristica la si può ritrovare nei certificati di tipo Airbag ed offre un’ulteriore tutela all’investitore.

BONUS

Il bonus è un extra-rendimento che può essere riconosciuto al titolare del certificato in caso di rimborso dello stesso, fatto salvo il non verificarsi dell’evento barriera” (vedi Evento Barriera).

 

C

 

CAP

Il cap rappresenta il rendimento massimo ottenibile dal certificato. Spesso il bonus ed il cap coincidono. Questo significa che, nel caso di scenario favorevole, il possessore di un certificato incasserà il bonus pari al cap.

Può accadere che il sottostante registri una performance migliore rispetto al cap. Supponendo che il sottostante registri una performance del 10%, ma il certificato abbia un cap fissato al 5% della performance, all’investitore verrà riconosciuto solo il 5%. D’altro canto, qualora il sottostante realizzi una performance negativa (sopra il livello di barriera), il possessore del certificato conseguirà una performance positiva a differenza del detentore del sottostante, che invece registrerà una performance negativa.

CEDOLA

La cedola è ciò che determina il rendimento offerto dal certificato. La cedola può essere condizionata o non condizionata. La cedola è calcolata come una percentuale del prezzo di emissione del certificato. Ad esempio, un certificato che venga emesso a 100 Euro con una cedola pari al 3% semestrale, corrisponderà al possessore 3 Euro lordi a semestre (si vedano al punto 6 – Aspetti fiscali dei certificati).

CEDOLA “CONDIZIONATA”

La cedola condizionata viene corrisposta al verificarsi o meno una determinata condizione.

Un esempio potrebbe essere quello dei certificati Cash Collect. Questi certificati garantiscono una cedola se il prezzo del sottostante, alla data di osservazione, si dovesse attestare al di sopra del livello di barriera.

CEDOLA “INCONDIZIONATA”

Una cedola incondizionata è una cedola  che il possessore di un certificato provvisto di tale peculiarità incasserà certamente ed è inoltre staccata dal valore dello stesso. Nel caso in cui il rimborso del capitale a scadenza sia garantito, allora la cedola verrà annoverata tra i “redditi da capitale”.

CODICE DI NEGOZIAZIONE

Il codice di negoziazione è un codice alfanumerico, composto da sei caratteri che identifica in modo univoco un prodotto finanziario.

CODICE ISIN

Il codice ISIN è un codice alfanumerico che identifica in modo univoco un prodotto finanziario. Ogni certificato possiede un proprio codice ISIN ed è proprio grazie al codice ISIN che è possibile individuare esattamente il certificato desiderato. Questo sistema di individuazione univoca fa si che il prodotto prescelto sia facilmente individuabile all’interno delle piattaforme di trading e degli home banking.

COMMISSIONE DI COLLOCAMENTO

La commissione di collocamento identifica la commissione che l’acquirente di un certificato paga durante la fase di collocamento. Generalmente la commissione di collocamento è una commissione implicita che viene  racchiusa nel prezzo d’emissione. La commissione di collocamento può variare a seconda della data di scadenza di un certificato.

COMMISSIONE DI MANTENIMENTO

Rappresenta una commissione di mantenimento ed è paragonabile alla cosiddetta management fee dei fondi di investimento. Viene espressa in % rispetto al prezzo d’emissione.

COMMISSIONE DI STRUTTURAZIONE

La commissione di strutturazione è una commissione corrisposta all’emittente per la costruzione della “struttura” del certificato. Viene espressa in % rispetto al prezzo d’emissione.

COSTI DI FINANZIAMENTO (FUNDING COST)

Il costo di finanziamento è sempre presente qualora il certificato possieda l’effetto leva. Questo costo viene attribuito al compratore del certificato perché l’emittente, in cambio del finanziamento della posizione, riceve un interesse.

La possibilità che il costo di finanziamento sia spesso già incluso all’interno del prezzo del certificato non significa che questo costo sia assente, consigliamo quindi di consultare sempre il prospetto informativo di ogni certificato.

CREDIT EVENT

Il credit event è spesso legato a certificati che abbiano come sottostante o un’obbligazione o un paniere di obbligazioni, per esempio i Certificati Credit Linked.

Se alla data di rilevazione l’obbligazione, o una delle obbligazioni racchiuse in un paniere, dovesse saltare il pagamento di una cedola, allora il certificato non pagherà la cedola predeterminata nel prospetto informativo. Il pagamento della cedola è quindi subordinato al pagamento delle cedole delle obbligazioni sottostanti e conseguentemente al non verificarsi del cosiddetto “credit event”.

D

 

E

EFFETTO MEMORIA

L’effetto memoria è una caratteristica di alcuni certificati. L’effetto memoria consente al detentore del certificato di recuperare le cedole non incassate a causa del verificarsi di determinate condizioni.

Facciamo un esempio chiarificatore e poniamo il caso in cui un certificato Cash Collect, provvisto di effetto memoria, che non dovesse corrispondere le cedole mensili (eventualità plausibile quando il prezzo del sottostante si trovi al di sotto del livello di barriera). Ciò cambierà se, alla data di rilevazione successiva, il prezzo del sottostante dovesse trovarsi nuovamente sopra del livello di barriera: allora il certificato corrisponderà la cedola relativa all’ultimo periodo di rilevazione più tutte quelle non corrisposte lungo tutto il periodo nel quale il prezzo del sottostante si sia venuto a trovare al di sotto del livello di barriera.

EFFETTO BARIERA

Viene definito “Evento Barriera” l’evento che permette l’attivazione di tutte le fattispecie per le quali è necessario che il prezzo del sottostante raggiunga la barriera, o che in altre parole faccia scattare la barriera.

Nel caso il certificato possieda una barriera continua, l’evento barriera si verifica quando il prezzo del sottostante dovesse raggiungere proprio tale livello; se invece il certificato dovesse possedere una barriera discreta, l’evento barriera si verificherà quando il prezzo del sottostante raggiunga la barriera ad una delle date di rilevazione.

Il livello di barriera è espresso sia in termini del prezzo del sottostante sia in termini percentuali rispetto al prezzo del sottostante.

F

 

G

 

H

 

I

 

L

LIQUIDAZIONE ANTICIPATA

La liquidazione anticipata è un’ulteriore caratteristica che può essere prevista per alcuni tipi certificati. Alcuni certificati infatti, nel caso si verifichino particolari condizioni, potrebbero essere richiamati dall’emittente in date predeterminate, o anche dette date di osservazione. Il caso più comune è quello dei certificati Cash Collect.

LIVELLO DI PARTECIPAZIONE

Il livello di partecipazione è pari alla percentuale di performance, rialzista (up) o ribassista (down), con cui il certificato parteciperà alla performance del sottostante a scadenza.

Uno dei tipi di certificati più comuni, per quanto riguarda la partecipazione rialzista, è quello dei certificati Bonus Cap. Per quanto riguarda la partecipazione ribassista il tipo più famoso è quello dei Reverse Bonus Cap, certificati attraverso cui l’investitore guadagna se il prezzo del sottostante dovesse scendere e di conseguenza ottenere una remunerazione che di norma sarà pari al movimento percentuale al ribasso.

È utile ricordare che il livello di partecipazione può essere uguale, maggiore o minore del 100%.

  • Se fosse uguale al 100% o altresì detto lineare, il certificato replicherà esattamente la performance del sottostante
  • Se fosse inferiore rispetto al 100% allora sarà possibile che il certificato preveda un limite (cap) alle performance
  • Qualora invece, il certificato replicasse una performance maggiore di quella del sottostante ci si troverebbe di fronte ad un certificato a leva, la cui partecipazione è maggiore del 100%

Il livello di partecipazione inferiore, uguale o superiore è anche un parametro di rischio del certificato (sia nei casi negativi che in quelli positivi).

LIVELLO PERCENTUALE O DI PROTEZIONE

Il livello percentuale o di protezione indica la percentuale minima di rimborso del certificato a scadenza, indipendentemente dal valore del sottostante.

È importante segnalare che il livello di protezione viene fissato dall’emittente in fase di collocamento. È possibile reperire questo dato all’interno del prospetto informativo del certificato.

Il livello percentuale o di protezione non varia durante tutto il periodo in cui il certificato è in quotazione.

LOTTO MINIMO

Per lotto minimo si indica il quantitativo minimo di certificati acquistabili da ciascun investitore.

M

MARKET MAKER

Il Market Maker è un intermediario finanziario autorizzato che si occupa di fornire liquidità al mercato e in particolare al prodotto (certificato). Il market maker dovrà garantire sempre un bid e ask, ovvero un prezzo al quale si impegnerà ad acquistare un prodotto ed un prezzo al quale si impegnerà a vendere sempre lo stesso prodotto.

La funzione principale del Market Maker è quella di garantire un mercato “liquido” ed allo stesso tempo permettere sempre agli investitori di uscire dalle posizioni assunte in ogni momento, ponendosi come controparte.

MERCATO DI QUOTAZIONE

Il mercato di quotazione identifica il mercato dove il certificato viene quotato. In Italia, i certificati sono scambiati sul segmento SEDEX di Borsa Italiana ed il segmento Cert-X di Euro TLX.

MULTIPLO

Il multiplo è calcolato come rapporto tra valore iniziale e strike price del certificato. Il multiplo di certificato esprime la misura del controvalore movimentato dal certificato o il numero di azioni del sottostante equivalenti. Per semplicità, se un certificato fosse emesso a 100 e lo strike price fosse 5, il multiplo sarebbe uguale a 20 (100/5 = 20).

N

 

O

 

P

PREZZO D’EMISSIONE

Il prezzo d’emissione fa riferimento al mercato primario ed in particolare alla fase di collocamento di un certificato. Il prezzo d’emissione indica il prezzo al quale il certificato viene collocato. Il prezzo d’emissione è sempre indicato all’interno del prospetto informativo del certificato. Tale prezzo d’emissione comprende generalmente una commissione implicita di collocamento.

PROSPETTO INFORMATIVO

Il prospetto informativo di un certificato è un documento che racchiude tutti gli aspetti fondamentali relativi al certificato e descrive nel dettaglio tutte le caratteristiche del prodotto. È reperibile sul sito dell’emittente così come lo si può trovare sul sito della Borsa dove il certificato fosse quotato.

Spesso gli emittenti propongono sul loro sito delle schede prodotto dove è possibile individuare rapidamente le caratteristiche chiave di ogni singolo prodotto. In caso discordanza tra prospetto informativo e scheda prodotto, il documento a cui fare sempre riferimento è il prospetto informativo.

Q

 

R

 

S

SOCIETA’ EMITTENTE

La società emittente, o semplicemente l’emittente, è la società che emette il certificato. Di norma si tratta di una società ad hoc facente capo ad un gruppo bancario che si occupa dell’emissione dei prodotti.

SOTTOSTANTE

Il sottostante identifica l’attività finanziaria sottostante di un certificato.

Il sottostante può dunque essere un’azione, un indice borsistico un paniere di azioni o indici, una coppia di valute o una commodity come l’oro o il petrolio. Il prezzo del certificato dipenderà e verrà derivato direttamente dal valore dell’attività sottostante.

Al variare del valore del sottostante varierà il valore del certificato. Nel prospetto informativo di ogni certificato è possibile ritrovare il sottostante di riferimento. Gli emittenti sono soliti inserire nel prospetto informativo il codice Bloomberg o Reuters in modo da non creare dubbi su quale possa essere il sottostante selezionato.

STRIKE PRICE

Lo strike price indica il livello del prezzo del sottostante nel momento in cui un certificato viene emesso.

Lo strike price è importante perché da questo valore possono essere derivati altri importanti dati riguardo alle caratteristiche di un certificato, come ad esempio il livello di barriera o il livello utile per il richiamo anticipato del certificato. Il livello di barriera è normalmente calcolato come una percentuale dallo strike price.

T

TIPOLOGIA “OPZIONE QUANTO”

La tipologia “opzione quanto” indica il livello di copertura dal rischio di cambio. Supponendo di operare su un certificato quotato in Euro ma avente un sottostante denominato per esempio in dollari americani, l’investitore sarà quindi soggetto anche alle fluttuazioni del tasso di cambio. L’“opzione quanto” difende l’investitore da improvvise ed inaspettate variazioni del tasso di cambio.

È utile ricordare che seppur in tal modo si elimini una componente di variabilità non si migliora necessariamente la performance del certificato. In altre parole, il tasso di cambio può subire variazioni sia in negativo che in positivo, talune favorevoli all’investitore altre no.

TIPOLOGIA DI CERTIFICATI

La tipologia di certificati serve ad identificare rapidamente il modello e le caratteristiche principali di un certificato. L’investitore potrà facilmente capire se sta acquistando un certificato con cedola a leva o altro.

TRIGGER

Il trigger identifica il livello al quale scatta o si attiva un determinato evento. Il livello del trigger viene espresso in valore percentuale ed è reperibile nel prospetto informativo o nella scheda prodotto del certificato.

Normalmente il trigger coincide con il livello di strike price ma può differire. Ad esempio, in certificati quali i Cash Collect il trigger è il livello che qualora venga raggiunto o superato, ad una particolare data di rilevazione, farà in modo che il certificato venga richiamato e rimborsato.

U

 

V

VALORE DI RIMBORSO

Il valore di rimborso coincide con il valore che viene liquidato all’investitore in caso di scadenza del certificato. Il certificato viene normalmente rimborsato a scadenza ma può anche essere rimborsato nel caso in cui venga richiamato dato il verificarsi di alcune condizioni. A scanso di equivoci, nel prospetto informativo di ogni certificato sono indicate le condizioni di rimborso.

Non è sempre vero che il valore di rimborso sia pari al valore d’emissione. In scenari particolarmente avversi, il valore di rimborso potrebbe essere decisamente inferiore al valore d’emissione.

 

W

WORST OF

L’opzione worst of, se presente nella struttura del certificato, si applica a quei certificati che hanno come sottostante un paniere di attività finanziarie, generalmente dei titoli azionari. Questo tipo d’opzione, spesso presente nei certificati Express e nei Cash Collect, genera un fattore di rischio maggiore per l’investitore. Infatti, il valore di rimborso del certificato sarà pari alla performance negativa del peggiore dei sottostanti inseriti nel paniere. Anche per il calcolo delle cedole o dei premi la valutazione sarà fatta sul sottostante che avrà registrato la performance peggiore.

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