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Privati - 11 Novembre 2021

Gran recupero per la spesa familiare per l’acquisto di beni e servizi culturali: +44% rispetto a settembre 2020

È in gran recupero la spesa mensile delle famiglie per l’acquisto di beni e servizi culturali: a settembre è ammontata a 73 euro, il 6% in più rispetto a giugno e il 44% in più rispetto a settembre 2020, quando però era crollata del 55% rispetto a quella dello stesso mese dell’anno prima; per cui i livelli pre-Covid sono ancora lontani (-35% a settembre 2021 su dicembre 2019). È quanto emerge dall’indagine sui consumi culturali degli italiani al tempo della pandemia, presentata al Forum di Impresa Cultura Italia-Confcommercio, realizzata in collaborazione con Swg.

Con l’estate, dunque, sono arrivati i primi segnali di risveglio per le attività culturali dal vivo: a settembre il 15% degli italiani ha acquistato biglietti per cinema, mostre e musei (era il 4% a giugno), il 7% per concerti e spettacoli all’aperto (contro il 2% di giugno), il 6% per teatro (rispetto al 3% a giugno). Rispetto ad un anno fa, cresce soprattutto la voglia di grande schermo, di festival e concerti, mentre tra le varie misure anticovid il green pass è quella che incide maggiormente sulla predisposizione a visitare i luoghi della cultura (per oltre il 30%).

L’indagine mostra, fra l’altro, la stabilità della fruizione dei contenuti televisivi, che però vanno sempre più nella direzione delle piattaforme in streaming, soprattutto tra i più giovani: nella classe d’età 18-24 anni su 100 minuti di contenuti televisivi, 45 sono seguiti in piattaforme in streaming a pagamento e 26 su digitale terrestre.

Altra constatazione: c’è un ritorno alla lettura di libri e giornali in cartaceo (rispettivamente 34% e 20% di lettori abituali a settembre contro il 25% e il 12% di giugno), un trend che si conferma anche per i prossimi mesi.

In prospettiva, inoltre, prevale la tendenza ad assistere dal vivo a spettacoli teatrali, concerti e opera (per circa il 40%) rispetto alla fruizione in digitale, anche se la possibilità di seguire a distanza eventi culturali è tenuta in considerazione. Per circa un terzo di italiani, infatti, la mancanza dell’esperienza dal vivo è stata la maggiore rinuncia del non poter accedere alle attività culturali live.

Per tre intervistati su cinque, la pandemia ha prodotto dei cambiamenti nel proprio modo di vivere la cultura, principalmente in termini di maggiore fruizione domestica rispetto al passato (per il 39%), di riduzione della spesa (per il 38%), di maggiore fruizione digitale (34%).

Per circa il 40%, l’estensione del bonus cultura e detrazione fiscale delle spese in cultura sono ritenute le misure più efficaci per la ripresa dei consumi culturali.

“Consumi culturali – sostiene Impresa Cultura Italia-Confcommercio – che stimolano l’economia e creano ricchezza nel territorio: ogni euro speso nella gestione di un evento culturale genera effetti economici positivi per oltre due euro e mezzo”.

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