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Privati, Imprese - 31 Maggio 2022

Quanto sei affidabile in valutazioni e dati ESG, te lo dice online SYNESGY

In termini di obiettivi ESG e tematiche ambientali, gli investitori istituzionali ritengono che ci sia ancora molto da fare per quanto riguarda l’applicazione dei temi relativi alla sostenibilità ambientale nelle piccole e medie imprese, almeno sul fronte della produzione di documentazione in merito ai criteri ESG.

A sottolineare questo aspetto è stata una ricerca realizzata dall’Università Liuc in collaborazione con IR Top Consulting, in un convegno dal titolo “Informativa ESG e mercato dei capitali: il gap da colmare”. L’indagine ha coinvolto 40 investitori istituzionali attivi sul mercato Egm (Euronext Growth Milan).

“Dall’analisi balza subito all’occhio il fatto che l’informativa legata agli aspetti ambientali e di governance ha un peso sempre più rilevante nelle decisioni di investimento – ha commentato Cribis. – Infatti, il 90% degli investitori istituzionali ha dichiarato di tenerne conto. Al tempo stesso, ci si scontra con un problema legato al reperire le informazioni necessarie per fare delle valutazioni in termini di impegno per la sostenibilità nelle aziende”.

Tra le criticità evidenziate spicca la poca chiarezza nelle metriche utilizzate e nella definizione degli obiettivi ESG a livello aziendale: emergono, inoltre, le difficoltà di confrontare i dati forniti, non essendoci standard contabili, nonché quelle legate alla misurazione, alla trasparenza, alla affidabilità dei dati, all’elusione normativa con rilevanti rischi di greewashing. Un aspetto che, c’è da aspettarsi, diventerà sempre più delicato e per cui sarà necessario trovare al più presto una soluzione. In Europa è evidente lo sforzo che il legislatore comunitario sta compiendo in questo senso, ma a livello globale rimangono evidenti difficoltà nel raggiungere nel breve periodo metodologie uniformi.

In particolare, dallo studio emerge che in merito al fattore ambientale (E), il 65% degli investitori istituzionali considera “poco completa” l’informativa relativa al cambiamento climatico (soprattutto per quel che riguarda le policy per la carbon neutrality), mentre risulta essere “abbastanza completa” l’informativa circa la Governance (G).
Caso a parte la dimensione Sociale (S) dove il 60% degli investitori istituzionali trova ci sia attenzione a dare informazioni sulla salute e sicurezza dei dipendenti, ma non sugli altri aspetti.Lo studio ha indagato anche i trend futuri mettendo in evidenza come le tematiche prioritarie nella valutazione degli investimenti saranno sempre più legate a: cambiamento climatico (73%), economia circolare e questioni sociali come la diversity e l’inclusione (48%); catena di approvvigionamento (25%).
L’analisi della Liuc fa emergere con forza due aspetti, fondamentali per la definizione della strategia d’impresa in termini di sostenibilità: da un lato l’attenzione degli investitori istituzionali verso le tematiche ambientali, dall’altro la necessità per le pmi di integrare i temi ESG nella strategia aziendale.

Convinti che ignorare ciò che chiede il mercato voglia dire perdere delle occasioni per sviluppare il proprio business, Cribis ha sviluppato Synesgy, la piattaforma digitale globale in grado di raccogliere e gestire le informazioni ESG per la verifica dei criteri di sostenibilità dei propri fornitori, presentata a Bologna, chiamando come testimonial nove aziende tra cui la prestigiosa Lamborghini, che si scopre essere a impatto ambientale “neutrale” fin dal 2015.

Essere sostenibili – ha concluso Cribis – non è una moda; è un’opportunità”.

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