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Privati, Imprese - 6 Maggio 2022

Tassonomia verde

La “Tassonomia verde” è una classificazione europea delle attività economiche considerate sostenibili dal punto di vista ambientale. “Ed è uno strumento per guidare le scelte di investitori e imprese verso la transizione e una crescita economica priva di impatti negativi sull’ambiente e, in particolare, sul clima” ha sottolineato Cerved, aggiungendo che “la Tassonomia individua quindi le attività che possono essere definite eco-sostenibili.

Gli obiettivi primari che l’Unione Europea persegue, attraverso questo strumento, sono quelli di creare sicurezza per gli investitori (pubblici e privati), smascherare l’ecologismo di facciata (greenwashing) e uniformare il mercato, definendo delle regole di sostenibilità comuni a cui riferirsi.

Altre finalità, non meno importanti, sono quelle di aiutare le aziende a diventare più rispettose del clima e dell’ambiente indirizzando gli investimenti verso progetti e attività sostenibili e raggiungendo così più prontamente gli obiettivi dell’Agenda 2030.

Le attività eco-sostenibili sono state selezionate in base alla possibilità di contribuire a sei obiettivi ambientali e climatici identificati dalla Commissione Europea: mitigazione del cambiamento climatico; adattamento al cambiamento climatico; uso sostenibile e protezione delle risorse idriche e marine; transizione verso l’economia circolare, con riferimento anche a riduzione e riciclo dei rifiuti; prevenzione e controllo dell’inquinamento; protezione della biodiversità e della salute degli eco-sistemi.

In particolare, la Tassonomia si è concentrata su macro-settori economici che contribuiscono maggiormente alle emissioni di CO2: agricoltura, pesca-silvicoltura, manifatturiero, elettricità, gas, riscaldamento, logistica e trasporti, costruzioni e immobiliare.

Per essere eco-sostenibile – spiega Cerved – un’attività deve soddisfare tre criteri: contribuire positivamente in modo sostanziale ad almeno uno dei sei obiettivi ambientali; non produrre impatti negativi su nessun altro obiettivo (rispetto della clausola “DO NOT HARM”); essere svolta nel rispetto di garanzie minime di salvaguardia.

La Tassonomia è entrata in vigore con il Regolamento UE 2020/852 come emanazione dell’Action Plan pubblicato dalla Commissione Europea nel 2018, con lo scopo di arrivare a una economia “carbon free”. La Commissione UE ha stimato che per realizzare gli obiettivi dell’azione climatica (-55% di emissioni di gas ed effetto serra rispetto ai livelli del 1990 entro il 2030 fino alla neutralità climatica nel 2050) siano necessari investimenti annui pari a circa 520 miliardi di euro. Ma c’è la consapevolezza dell’insufficienza delle risorse pubbliche, per cui è necessario l’intervento anche di quelle private.

Comunque, a giugno 2021 è stato pubblicato il Climate Delegated Act, che fornisce i criteri di screening tecnico (RTS) per i primi due obiettivi: mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici. E il mese successivo è stato adottato il Disclosure Delegated Act, che definisce gli obblighi di informazione e rendicontazione per le società sia finanziarie sia non finanziarie.

Poi, il 2 febbraio 2022 la Commissione ha pubblicato l’Atto Delegato complementare sul clima, che inserisce nella Tassonomia il nucleare e il gas naturale, stabilendo però condizioni rigorose per la loro ammissione tra le attività transitorie verso la neutralità climatica. Data la cautela con cui trattare queste due fonti di energia, alle quali sono associate anche controversie sul piano politico, compresa la guerra in Ucraina, l’atto resterà al vaglio del Parlamento e del Consiglio europei per quattro mesi, con possibilità di estensione per ulteriori due mesi. Alla fine di questo periodo, in assenza di obiezioni, l’atto entrerà in vigore a partire dal 1° gennaio 2023.

Inoltre, nel lavoro della Commissione Europea per definire la Finanza sostenibile c’è sicuramente margine di perfettibilità per quanto riguarda i criteri Enviroment, Social, Governance, ovvero gli ESG. “Possiamo dunque presumere la futura emanazione di criteri sociali e di governance che integreranno quelli ambientali nella definizione di attività sostenibili” ha rilevato Cerved, secondo la quale “l’iter di approvazione e applicazione della Tassonomia è lungo e complicato, ma alla fine fornirà una guida univoca per determinare quali attività economiche e finanziarie potranno essere classificate come sostenibili”.

Precisato che la Tassonomia sarà operativa gradualmente a partire da quest’anno e solo per determinati soggetti economici (attualmente vale solo per le grandi aziende), Cerved evidenzia che l’UE, attraverso la Finanza sostenibile, intende orientare i flussi di denaro dei mercati finanziari verso attività economiche definite sostenibili in accordo con la Tassonomia, in modo che anche i capitali privati possano contribuire a rendere l’ambiente in cui viviamo più pulito e più sano.

Procede nella medesima direzione Banca di Italia che nel mese di aprile 2022 ha pubblicato le aspettative di vigilanza su rischi climatici e ambientali, rivolte a tutti i soggetti, la cui attività è vigilata ai sensi del TUF (quindi anche banche SLI che non rientrano nei soggetti obbligati alla Tassonomia), secondo un principio di proporzionalità in base alla complessità operativa e dimensionale nonché alla natura dell’attività svolta. Lo scopo è promuovere un modello di crescita sostenibile basata sull’integrazione dei fattori ESG per un progresso di lungo termine resiliente a shock esterni. In questa fase, spiega BdI, priorità viene data al fattore ambientale, i cui rischi sono duplici: rischi fisici e rischi di transizione, secondo le definizioni adottate dalla BCE (ECB Guide on climate-related and environmental risks) e dall’EBA (EBA report on management and supervisioni of ESG risks for credit institution and investment firms).

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