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- 26 Giugno 2025

Torino, la ricchezza c’è ma va investita: il monito di Camillo Venesio

Camillo Venesio intervistato su Corriere della Sera replica alle parole del cardinale di Torino Repole sui capitali immobilizzati 

Camillo Venesio, AD di Banca del Piemonte, interviene nel dibattito aperto dal cardinale Roberto Repole sulla ricchezza torinese “parcheggiata” in banca. Secondo Venesio, Torino è una città ricca di patrimoni e talenti, ma serve un impegno costante per trasformare questa ricchezza in benessere diffuso.

Il banchiere sottolinea che la banca ha aumentato i finanziamenti di oltre 110 milioni in un anno e assunto 20 giovani. La Fondazione Venesio è attiva nel sociale, e molte altre realtà locali continuano a investire.

Venesio rifiuta l’idea di una Torino in declino, citando esempi virtuosi come Lavazza, Azimut, Basicnet, Reale Mutua, Reply e Argotec. Anche nel settore auto, nonostante la crisi, aziende come Sabelt, Sparco e Intergea continuano a creare occupazione.

Sui 60 miliardi di euro depositati e i 73 miliardi in titoli a custodia, Venesio spiega che i risparmiatori si orientano verso titoli di Stato per via dei tassi più alti, ma ciò non esclude investimenti nell’economia reale.

Pur riconoscendo l’incertezza globale, Venesio ribadisce la fiducia nel territorio e l’importanza di trattenere i giovani talenti. Afferma l’Amministratore Delegato di Banca del Piemonte “Sono d’accordo con il cardinale: bisogna investire sul territorio. Certo che chi esce dalla realtà produttiva dovrebbe reinvestire. Molti lo fanno. Spero sempre di più”.

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