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Pro e contro dell’uso di un marchio di fatto per un’impresa
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- 7 Maggio 2020
Per gli italiani il lockdown, imposto dall’emergenza Coronavirus, ha fatto ritrovare la voglia di cucinare regalandoci il piacere di riscoprire tradizioni gastronomiche tipicamente nazionali, come la pasta fatta a mano, la pizza e persino il pane fatto in casa.
Questa attitudine culinaria non è stata testimoniata solo dalla condivisione di questi momenti casalinghi sui social, ma a certificare la nuova tendenza antistress del fai da te culinario è stata la rilevazione dei prezzi all’ingrosso, effettuata dalle Camere di Commercio ed elaborata da Unioncamere e Borsa merci telematica, dalla quale è emerso il rincaro del 7% delle farine a marzo rispetto a febbraio.
Questo aumento è da considerarsi in conseguenza proprio dell’aumento delle vendite nei supermercati non solo delle farine, ma anche del 2,4% per la semola, ingrediente prezioso soprattutto per la pasta fatta in casa. Alla voglia di mettere “le mani in pasta” degli italiani, ristretti tra le mura domestiche dal Covid-19, si deve anche l’aumento del prezzo delle uova, salito del 4,2% rispetto a febbraio e del 17,7% su base annua.
L’innalzamento della domanda di farine e sfarinati per uso domestico è stata tale da compensare la pesante riduzione delle vendite destinate al sistema della ristorazione e dell’alberghiero. I prezzi di marzo di questi prodotti sono i più elevati anche rispetto allo scorso anno.
Comunque, la riscoperta del piacere di cucinare da parte degli italiani è andata in parallelo alla crescente attenzione al costo della spesa. A dimostrarlo è anche il forte aumento dei prezzi all’ingrosso delle carni di pollo, meno accentuata, invece, è stata la crescita dei prezzi della carne di tacchino, di quelle suine e di vitellone.
Gli effetti del lockdown nel settore della ristorazione e dell’ospitalità, con la conseguente forte contrazione della domanda di prodotti freschi, emergono con evidenza, invece, dal calo dei prezzi del latte spot nazionale e dei prezzi all’ingrosso dei formaggi a lunga conservazione. Tali ribassi sono conseguenti anche alla caduta delle esportazioni, solo in parte bilanciate dalle vendite nella Grande distribuzione organizzata (Gdo).
Sono rimasti sostanzialmente stabili, finora, i prezzi dei vini, che, soprattutto nel segmento di maggior pregio, stanno risentendo negativamente della chiusura del settore della ristorazione, solo in parte compensata dalle vendite nella Gdo.
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