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Privati, Imprese - 13 Giugno 2023

Banca del Piemonte, la formula dello sviluppo

Solidità, indipendenza, trasparenza, rigore e strette relazioni col territorio. Più la tradizione familiare della sana e prudente gestione, il grande impegno volto all’innovazione e al miglioramento continuo con il contributo di un management coeso, motivato e professionale, rinforzato costantemente dall’inserimento di esponenti di giovani generazioni.

Ecco la formula del successo della Banca del Piemonte, confermato anche dai risultati conseguiti nel 2022, un anno che pure è stato difficile per gli effetti negativi della coda della pandemia, la guerra in Ucraina, l’esplosione dei costi dell’energia e la forte crescita dell’inflazione, tutti fattori che hanno contribuito a peggiorare decisamente la situazione economica italiana ed europea.

Nonostante il contesto sfavorevole e penalizzante, la Banca del Piemonte nel suo esercizio numero 110 (è stata fondata nel 1912, a Torino) si è ulteriormente sviluppata, incrementando l’attività, la clientela, la redditività, la solidità e valorizzando la sua identità e le sue eccellenze specifiche.

La raccolta complessiva si è attestata a fine anno a 4,6 miliardi, gli impieghi totali clientela sono ammontati a 1,5 miliardi, in crescita del 4% (in particolare, l’aumento è stato del 10,5% per le famiglie e dello 0,6% per le imprese). Il rapporto impieghi/raccolta clientela è risultato del 72%. Le attività deteriorate nette hanno rappresentato il 2,1% degli impieghi, senza alcuna cessione negli ultimi due anni. L’utile netto è stato di 10,5 milioni, il 50% in più rispetto all’anno precedente. Il patrimonio netto ha superato i 212 milioni.

Il Common Equity Tier 1 Ratio consolidato al 31 dicembre 2022, calcolato in base alle regole internazionali e con il metodo Standard, più severo rispetto ai metodi interni utilizzati dalle grandi banche, è risultato pari al 19,2%, tasso che rende la Banca del Piemonte tra le più solide a livello nazionale ed europeo. I due principali indicatori di liquidità (Liquidity Coverage Ratio e Net Stable Funding Ratio) sono rispettivamente al 198% e 131% rispetto al minimo richiesto del 100%.

È proseguita la consueta, costante attenzione alla qualità dell’attivo e al rischio di credito nell’ambito del quale per gli impieghi clientela, in particolare, le valutazioni in essere incorporano una svariata serie di misure prudenziali assunte a fine 2020, nel 2021 e confermate nel 2022. Il costo del rischio di credito al 31 dicembre scorso, infatti, è di circa 2,3 milioni. L’NPL (Non Performing Loans) lordo è risultato pari al 3,87% e la percentuale di copertura degli NPL si è attestata al 46,8%, con le sofferenze coperte al 61,8%.

Commentando il bilancio 2022 di Banca del Piemonte, l’Amministratore Delegato e Direttore Generale Camillo Venesio, ha sottolineato che “i risultati, raggiunti pur in contesti complicati, confermano il valore della strategia sempre coerente con la sana e prudente gestione, la quale, tra l’altro, implica il non mettere in atto comportamenti che accrescano la redditività di breve periodo a scapito della solidità e liquidità di lungo termine”.

Camillo Venesio ha aggiunto: “Siamo consapevoli che il nostro ruolo di banca regionale nell’economia e nella società è cresciuto nei nuovi contesti di mercato; allo stesso tempo sappiamo che le imprese che durano sono quelle che sanno reinventarsi e noi lo stiamo facendo tutti insieme, con una visione condivisa e spinti dal talento e dall’entusiasmo dei nostri giovani. L’attenzione che da sempre la Banca rivolge alle proprie persone è testimoniata anche dal dialogo costruttivo con le Organizzazioni Sindacali Aziendali, con cui sono stati siglati accordi importanti sugli strumenti di conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, sulla previdenza complementare, il buono pasto e sulla polizza sanitaria”.

Guardando al futuro – ha concluso l’Amministratore Delegato e Direttore Generale – intendiamo replicare la Banca di oggi su dimensioni più grandi, in modo che le economie di scala consentano di sostenere l’ambizioso piano di investimenti in risorse umane e in tecnologia, necessari per mantenerci competitivi, con enfasi sull’automazione, sul sempre migliore utilizzo dei dati a disposizione, sul miglioramento della Customer Experience in particolare nei servizi digitali, sulla continua formazione e crescita delle nostre persone. Importante sarà anche la progressiva integrazione dei fattori di rispetto dell’ambiente, di sensibilità agli aspetti sociali e di buon governo societario (ESG) nella valutazione dei rischi e degli investimenti, valorizzando le opportunità di business”.

Attualmente, la Banca del Piemonte, interamente posseduta dalla famiglia Venesio, ha 39 filiali (una a Milano) e 495 dipendenti (la quota rosa è del 50%). Presidente è Lionello Jona Celesia, vice sono Flavio Dezzani e Gianluca Ferrero. Del consiglio di amministrazione fanno parte anche Jacopo Anselmi, Francesco Roncaglio, Monica Tardivo, Carla e Matteo Venesio, figli di Camillo.

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