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Privati, Imprese - 16 Febbraio 2022

La Yolo Economy in crescita nel panorama italiano

La pandemia di Covid-19, che ha colpito il mondo agli inizi del 2020, ha messo in discussione la fiducia nel lavoro d’ufficio più tradizionale. La cosiddetta You Only Live Once (Yolo) Economy è una definizione nata in ambito anglosassone per descrivere la tendenza, soprattutto da parte di giovani Millennials, di operare cambiamenti drastici alla propria vita professionale, lasciando il lavoro e cercando soluzioni che offrano maggiore flessibilità.

Il fenomeno coinvolge principalmente i knowledge workers, che hanno conoscenze digitali e si lanciano verso lavori di consulenza o decidono di operare maggiormente con le nuove tecnologie, anche se non coinvolge solo e unicamente le tecnologie e ci sono lavoratori che semplicemente scelgono di mettersi in proprio per aprire un’attività.

A partire dal proprio ecosistema di dati e attraverso gli advanced analytics presenti in Margò, la piattaforma digitale per il supporto alla crescita del business delle imprese, Crif ha prodotto un’analisi sulle aziende neocostituite negli anni 2018-2021 per indagare se il trend nato nel mondo anglosassone stia caratterizzando anche il panorama italiano. Tra le principali evidenze emerse dallo studio va segnalata la significativa crescita sia delle start-up innovative (+40% nel 2021 rispetto al 2019) sia delle imprese neocostituite con un solo dipendente (+34% rispetto al 2019).

Entrando nel dettaglio, la costante crescita delle startup innovative, definite come tali nella sezione speciale del registro delle imprese, è influenzata dall’incremento del totale delle imprese neocostituite, che salgono dalle 266.000 nel 2018 alle 305.000 nel 2021; ma, analizzando la percentuale di startup rispetto al totale, si conferma un aumento anche in termini relativi. Va considerato, tuttavia, che la nascita di startup non coinvolge solo chi ha lasciato il proprio lavoro precedente, ma potrebbe anche risentire della dinamica di chi si è recentemente laureato e ha optato per questa opzione professionale.

Dall’analisi Crif emerge, nell’anno della Yolo Economy, anche un picco importante di crescita delle imprese contraddistinte dalla presenza di un solo dipendente. E un’impresa con un solo dipendente è assimilabile a un lavoratore che apre una sua partita Iva per lavorare come libero professionista o che fa nascere una sua attività imprenditoriale. Queste micro imprese nel 2021 sono arrivate a rappresentare fino al 93% del totale di tutte le imprese neocostituite nell’anno.

Per altro, non si può escludere che questa tendenza sia stata accelerata ulteriormente anche dalla diffusione della pandemia, che ha fatto emergere in modo netto l’esigenza di maggiore autonomia e flessibilità nella gestione degli impegni professionali, ad esempio in termini di localizzazione dell’attività lavorativa e di smartworking, sicuramente più gestibili da parte di chi lavora in proprio.

In particolare, le imprese che operano nel mercato digitale e nelle attività di consulenza – connessi agli argomenti più interessanti per i protagonisti della Yolo Economy – registrano la crescita maggiore tra le neocostituite negli ultimi tre anni.

Nel dettaglio, le imprese neocostituite connesse al mercato digitale vedono non solo una costante crescita nel periodo di osservazione, ma un incremento ancora più robusto nell’ultimo anno (+91% rispetto al 2019). L’incremento è ancora maggiore se consideriamo le imprese con un dipendente (+109%).

Anche le imprese attive nella consulenza, dopo una stagnazione nel 2020, registrano una importante crescita nel 2021 (+15% rispetto al 2019). Fra l’altro, in questo caso il tasso di crescita nel 2021 risulta più accentuato se consideriamo le imprese con un solo dipendente (+36% rispetto al 2019).

“Per comprendere appieno gli effetti della ‘Yolo Economy’ andrebbero studiati a fondo i movimenti dei giovani professionisti tuttavia l’analisi che abbiamo potuto sviluppare grazie alla nostra piattaforma digitale Margò – è stato commentato dal Crif – ci dà l’occasione unica di poter analizzare alcune nuove dinamiche che iniziano a caratterizzare il panorama imprenditoriale italiano. E i segnali che abbiamo rilevato sembrano indubbiamente muovere in questa direzione. Infatti, se messi assieme, i dati analizzati ci raccontano di un’Italia più coraggiosa e imprenditoriale, che in ripresa dalla depressione causata dalla pandemia – economica ma non solo – si lancia in attività lavorative smart e flessibili, abbracciando i nuovi trend che si sono già affermati nel contesto lavorativo anglosassone”.

 

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