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Privati, Imprese - 25 Novembre 2021

L’anagrafe piemontese delle imprese ha chiuso in positivo il terzo trimestre

L’anagrafe piemontese delle imprese ha chiuso in positivo il terzo trimestre: alla fine di settembre sono state contate 1.409 aziende attive in più rispetto al 30 giugno. Grazie anche all’impatto dei bonus e superbonus nel comparto dell’edilizia. Infatti, nell’ultimo anno, le imprese delle costruzioni sono cresciute di circa 1.200 unità. Ma sul buon andamento del saldo complessivo ha inciso anche la frenata impressa dal Covid alle chiusure: 3.211 registrate fra luglio e settembre, il dato più basso nella serie degli ultimi dieci anni; mentre, nello stesso periodo, le imprese nate in Piemonte sono state 4.620.

Così, lo stock di imprese censite a fine settembre 2021 dal Registro imprese delle Camere di commercio piemontesi ammonta a 429.907 unità, ponendo il Piemonte in sesta posizione tra le regioni italiane, con il 7,7% delle aziende dell’intero Paese. Il bilancio tra nuove iscrizioni e cessazioni si è tradotto in un tasso di crescita dello 0,33%, migliore rispetto anche a quello emerso in pre-pandemia nel secondo trimestre del 2019 (+0,19%).

Tra i settori, a spiccare per dinamismo nel trimestre estivo, oltre al comparto delle costruzioni (+0,77%) è stato quello degli altri servizi (+0,58%). Superiore alla media regionale è risultato pure il turismo, con un tasso di crescita dello 0,38%. Meno vivace, invece, l’incremento registrato dalle imprese del commercio (+0,18%) e dell’industria in senso stretto (+0,13%), mentre è risultato stazionario il trend dell’agricoltura (+0,02%).

“A livello territoriale – ha aggiunto Unioncamere Piemonte – si rilevano risultati positivi per tutte le province. Torino (+0,40%) e Vercelli (+0,38%) mostrano le performance migliori, superando la media regionale. Verbania (0,26%), Alessandria (0,25%), Cuneo (0,25%) e Novara (0,24%) segnano tassi di crescita attorno al quarto di punto percentuale. Asti, infine, mostra la dinamica meno intensa, fermandosi al +0,18%.

A livello nazionale, il saldo tra aperture e chiusure nel terzo trimestre 2021 si attesta al di sopra di quota 20mila imprese (per l’esattezza 22.258), una soglia superata solo due volte nei trimestri estivi del decenno pre-pandemico. A spingere sulla vitalità del sistema imprenditoriale nel trimestre da poco concluso sono state le costruzioni che, con 6.200 imprese in più, hanno contribuito per il 28% al bilancio positivo del periodo. Lo conferma l’analisi trimestrale Movimprese, condotta da Unioncamere e InfoCamere, sui dati del Registro delle Imprese delle Camere di Commercio.

Il saldo positivo è costituto dalla differenza tra le 40.133 imprese che hanno cessato definitivamente l’attività fra luglio e settembre – il dato più basso nella serie degli ultimi dieci anni – e le 62.391 che, invece, l’hanno avviata, consentendo che lo stock arrivasse a 6.166.416.

Il ruolo trainante delle costruzioni per la tenuta del tessuto imprenditoriale – accanto a quello dei servizi, componente essenziale per rispondere all’emergenza pandemica – si avverte distintamente osservando l’andamento del tasso di crescita trimestrale per macro-settori a cavallo degli ultimi due anni. In tutto il Paese, tra settembre 2019 e settembre 2021 il comparto edile è cresciuto complessivamente di 29.136 unità (+3,5%), secondo solo all’espansione dei servizi a imprese e persone (83mila imprese in più per una crescita complessiva, nel biennio, del 4,2%).

Detto del contributo del settore edile alla ripresa della vitalità imprenditoriale cui stiamo assistendo, i dati del terzo trimestre del 2021, a livello nazionale, certificano un generale miglioramento delle dinamiche rispetto allo stesso periodo del 2019. A livello di regioni, solo quattro (Trentino Alto-Adige, Umbria, Molise e Basilicata) non riescono a far meglio di due anni fa

Tra i settori, a spiccare per dinamismo nel trimestre estivo in Italia è stato quello delle attività professionali, tecniche e scientifiche (+1,16% corrispondente a un saldo di 2.649 imprese in più). Come riflesso della ripartenza di tante attività legate alla dimensione sociale si segnala anche il dato delle attività artistiche, sportive e di intrattenimento, cresciute in estate dell’1,02% (819 unità), istruzione (+0,95%), attività finanziarie e assicurative (+0,89%) e servizi alle imprese (+0,85%) gli altri settori in evidenza per dinamismo. In termini assoluti, invece, dopo le costruzioni, troviamo le attività di alloggio e ristorazione (+3.141), il commercio (+2.923) e le attività professionali, scientifiche e tecniche (+2.649).

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