Nel 2012, in occasione del suo centenario, la Banca del Piemonte chiese ad Alessandro Perissinotto di scrivere un romanzo, un poliziesco, ispirato alla storia della banca, un’opera di finzione che affondasse però le sue radici nella realtà complessa del XX secolo e che, soprattutto, mettesse in luce uno dei compiti fondamentali per un istituto di credito: saper guardare al futuro.
È nato così “Lo sguardo oltre l’orizzonte” e in tempi come questi, tempi nei quali è più che mai necessario guardare oltre l’orizzonte di ciò che sta accadendo, ve lo riproponiamo su questo sito, a puntate, come se fosse una piccola serie che vogliamo offrire ai nostri clienti e a tutti quelli che, stando a casa per fermare il contagio, hanno voglia di leggere un po’.
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All’improvviso gli balenò alla mente un’idea che non aveva mai preso in considerazione: non era solo il padrone di casa, non era solo il banchiere, non doveva solo riscuotere gli affitti e gestire i risparmi; in quell’Italia distrutta, il suo...
Una volta, non ricordava dove, aveva letto una specie di massima: “Non permettere che il tramonto scenda sulla tua irritazione”. L’aveva trovata giusta: i contrasti andavano sanati al più presto, altrimenti si incancrenivano. Anzi, l’aveva ...
«Non si preoccupi – intervenne Camillo – è tutto in regola, venivo solo a portarle un saluto.» «È davvero molto gentile. Venite che vi preparo un karkadè.» «Accomodatevi.» E indicò loro due delle tre sedie male impagliate che circon...
Amava la matematica e quella finanziaria in particolare, tanto che spesso, con sua moglie, giocavano a chi per primo giungeva alla soluzione di problemi classici… Quando pensava a quelle piccole sfide casalinghe, tutte giocate sull’acume e sulla...
L’intera vicenda gli aveva lasciato un senso di scoramento; era come se i segni della ripresa, della ricostruzione, della chiusura di quell’atroce parentesi che era stata la guerra, fossero stati cancellati all’improvviso. Il “reduce” Fior...
Meno quaranta era solo un numero negativo e i numeri erano infiniti. Ma la resistenza umana, quella no che non era infinita. Camillo poteva immaginare, sotto forma di numero, qualsiasi grandezza; persino l’infinito gli sembrava un concetto abborda...
Perché non gli riuscisse di pensare stando seduto rimaneva un mistero. E poi non era vero che da fermo non pensava: alla scrivania poteva fare calcoli, elaborare strategie, fare bilanci. Altroché se non pensava da seduto. Però, quando sentiva il ...
L'interno del commissariato era esattamente come se lo aspettava. Non ch'egli fosse un abituale frequentatore dei posti di polizia, ma, aggiungendo alla comune immagine degli uffici ministeriali un po' di sordidezza, non aveva faticato a figurarsi i...
Il salone, sì. Era quello il cuore pulsante della banca. Almeno quello di una banca locale. Se c’era una cosa di cui Camillo andava fiero era il fatto che nella Banca Anonima di Credito, per pescecani e avvoltoi non c’era mai stato posto e la g...
Sua madre glielo diceva sempre: sei nato in una notte nera come il carbone, senza stelle, senza luna, così nera che, dopo che ti ha fatto nascere, la levatrice è rimasta lì da noi, perché aveva paura ad andare a casa. Forse era per quello, o for...
«E adesso ti parlo come economista. Via Modena il motorista, via Perugia la selleria, corso Tortona la carrozzeria: nel giro di poche centinaia di metri ci sono tre aziende per le quali la tua “roba futile” è lavoro. E poi ci saranno quelli ch...
Si era atteso un’entrata sontuosa, uno sfavillare di luci e di cristalli, a metà tra il Moulin Rouge e certi teatri di New York così come si vedevano sui rotocalchi illustrati. Invece il tabarin si era offerto a lui con una porticina minuscola s...
Eh sì, Dante aveva ragione: quel giovinotto era più saggio di lui che, invece, alla soglia dei cinquanta, avrebbe dovuto avere un po’ il senso della misura. Ma era inutile recriminare, lui era fatto così, non sopportava di farsi pestare i piedi...
«Il destino non esiste». Camillo se lo ripeté ancora una volta, ma intanto afferrò i due volumi che il destino gli aveva fatto trovare stranamente accostati e li portò con sé sulla poltrona.[…] E dottor Jekyll e Mr. Hyde: due persone o una p...
L’annuncio di una telefonata dall'Italia gli aveva messo addosso un bello spavento. Le chiamate internazionali, così complicate da effettuare per via di tutti quei passaggi attraverso i centralini, erano solitamente riservate alla comunicazione ...
Stiamo cercando un nostro compatriota, il signor Italo Bauducco.» «Non abita più qui.» «Però ci ha abitato» la incalzò Carlo. «Sì, ma adesso non ci abita più.» Vittorio provò a usare maggiore diplomazia: «Io rappresento una banca ...
«Dalle domande che faceva, – replicò la donna – avrei detto che era giornalista pure lui. O magari anche peggio…» Carlo sorrise, amaramente: cosa c’era di peggio che giornalista? Forse artista. Forse scrittore. A Torino, artista era sino...
Premendo nervosamente con le dita sul bilanciere che reggeva la cornetta, Camillo Venesio riprese la linea e si mise di nuovo in comunicazione col centralino: «Appena Romano rientra mandatelo da me.» Ma invece di aspettarlo nel suo ufficio, impa...
Esitò. Stava per entrare nella parte più delicata del racconto, quella più dolorosa e di fronte a sé non aveva solo il dottor Venesio, ma anche Botto, che lui aveva artatamente minacciato e maltrattato, e Romano, col quale non era stato meno v...
Camillo girò la chiavetta e il motore “Tipo 99” rielaborato da Botto si spense in un sussurro. Avevano fatto un bel giro, lui e la signora Giannina, con la macchina scoperta che correva leggera lungo la via Aurelia. Sotto i loro occhi erano sfi...
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