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Musica Maestro

Musica Maestro

Anche quest’anno Banca del Piemonte è accanto a Lingotto Musica che, con 30 anni di successi, un pubblico appassionato e un impegno costante nella diffusione della cultura musicale, si prepara a un nuovo entusiasmante capitolo con un cartellone particolarmente ricco, iniziative rivolte alla collettività e un rebranding che ne rinnova il look.

La nuova Stagione, presentata presso l’Hotel NH Lingotto Congress, vedrà artisti nazionali e internazionali impegnati in 13 concerti dal 18 ottobre 2024 al 20 maggio 2025, suddivisi nei consueti cicli dei Concerti del Lingotto all’Auditorium Agnelli e di Lingotto Giovani in Sala 500, cui si aggiungeranno le attività di apertura al territorio che Lingotto Musica svolge in luoghi identitari della città e non solo: dalla rassegna “Natale in Reggia alla Venaria Reale” al festival “Sotto lo stesso cielo. La musica che include”, nuovo progetto diffuso in coproduzione con Fondazione Sermig – Arsenale della Pace.

A questo programma ricco di musica di altissima qualità, si aggiunge un tassello importante: la filantropia. «Il network di sinergie inaugurato la scorsa stagione con autorevoli enti e istituzioni locali – afferma il Presidente Giuseppe Proto – si amplia ulteriormente con l’ingresso della Fondazione Ricerca Molinette, che in occasione del concerto in Auditorium con Martha Argerich e l’Orchestre Philharmonique de Monte-Carlo, promuoverà iniziative di fundraising per la ricerca e l’assistenza sanitaria presso l’AO Città della Salute e della Scienza. Un ringraziamento speciale è rivolto a tutti i sostenitori, pubblici e privati, che con la loro generosità credono nel valore della musica e contribuiscono a renderla accessibile a un pubblico sempre più trasversale».

Come Banca del territorio non possiamo che essere fieri di far parte di questa sinergia, che contribuisce a promuovere e diffondere musica, cultura e valori alla città e al territorio.

Leggi il comunicato stampa
Scarica il programma 2024-2025

 

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Casa: mutuo o affitto?

Casa: mutuo o affitto?

Non si può dire che viviamo in un periodo congiunturale particolarmente semplice per chi è alla ricerca di una nuova casa, sia che si tratti di un alloggio in affitto che di un immobile di proprietà, complici tassi di interesse ed inflazione ancora elevati, che incidono sull’andamento del mercato immobiliare. Allora, come orientarsi?

 

Quando parliamo di casa, soprattutto per noi Italiani subentrano svariati fattori, tanto economici e primari quanto personali ed emotivi. “Un’abitazione è fatta con muri e travi; una casa è costruita con amore e sogni”, scriveva il filoso statunitense Emerson e non si sbagliava: più che un luogo specifico è dove ci si sente al sicuro e protetti (si dice “sentirsi a casa”, appunto, quando si descrive un posto confortevole) e dove vivono persone e ricordi.

Nell’immaginario collettivo la casa rappresenta un importante traguardo di vita sia per un giovane in cerca della prima casa sia per una famiglia che prospera e cresce serenamente. Quando si cerca una nuova casa scegliere tra mutuo o affitto è importante quanto trovare la soluzione abitativa più adatta alle proprie esigenze: i metri quadri, l’ubicazione geografica, la vicinanza rispetto alla scuola propria o dei figli, al lavoro e ad altri servizi (negozi, metro, ecc.).

La valutazione deve essere quindi fatta anche dal punto di vista economico, considerando essenzialmente due opportunità: l’acquisto attraverso accensione di un mutuo oppure l’affitto. I nostri genitori sono sempre stati convinti che “investire nel mattone” fosse sempre e comunque la scelta migliore per garantirsi un futuro stabile: ma possiamo dire lo stesso anche oggi?

Certamente, noi Italiani continuiamo per cultura e tradizione a preferire la casa di proprietà, come forma di investimento e fonte di rendita (ad esempio, affittandola) e per poterla lasciare in eredità.

Oggigiorno, invece, a causa dei cambiamenti economici, lavorativi e sociali, viviamo in un mondo molto più precario, rendendo il mutuo non sempre la soluzione adatta per chi non ha una professione stabile o non è sicuro dove metterà radici. Quindi, di fronte alla scelta tra il mutuo o l’affitto, è importante fare una valutazione oggettiva che tenga in considerazione anche la propria situazione personale e finanziaria.

Affitto: quando conviene?

Andare in affitto conviene principalmente ai giovani, quando non si ha ancora una posizione professionale definita, una città di residenza stabile e ci si sposta spesso per lavoro: in questi casi l’affitto può rappresentare la soluzione ideale, in quanto non pone vincoli territoriali e richiede un minore impegno economico.

Talvolta, può diventare anche una scelta obbligata, quando non si hanno sufficienti disponibilità economiche per disporre delle garanzie richieste dagli istituti di credito: infatti, per poter accendere un mutuo, occorrono determinati requisiti di età, reddito e risparmio, per garantire di essere in grado di pagare la rata del mutuo, che in genere non può superare 1/3 dello stipendio mensile del mutuatario.

Molteplici sono i vantaggi per chi opta per questa soluzione:

– Tempi rapidi di disponibilità dell’immobile

– Ridotto investimento iniziale

– Nessuna spesa per interventi strutturali sull’immobile, spettanti al locatore

– Canone di locazione fisso, protetto dalle fluttuazioni di mercato per tutta la durata del contratto

Non mancano però gli svantaggi:

– Ristrutturazioni autonome limitate: ogni intervento va concordato con il proprietario

– “Soldi perduti”, in quanto non è un investimento che si traduce nel tempo con la proprietà dell’immobile

– Mero utilizzo dell’immobile

– Aumento record del canone mensile (+13,8% nel 2023 vs 2022) per un forte squilibrio tra domanda ed offerta

Mutuo: perché sceglierlo?

Accendere un mutuo può essere la soluzione ideale per chi ha una buona stabilità economica e possiede dei risparmi, in quanto per comprare casa è necessario disporre di una liquidità sufficiente a coprire almeno il 20% del costo dell’abitazione e altre spese (deposito cauzionale, spese di intermediazione e costi notarili).

Infatti, il mutuo generalmente copre l’80% del valore dell’immobile, anche se oggi alcuni istituti di credito danno la possibilità di richiedere un mutuo o soluzione di finanziamento che copre fino al 100%, ma solo in presenza di determinati requisiti e garanzie aggiuntive a tutela della banca.

Acquistare casa, inoltre, può essere la soluzione giusta per chi ha costruito o intende costruire una famiglia, per effettuare un investimento che comunque permetterà di avere un patrimonio immobiliare importante da lasciare ai propri figli o agli eredi, oppure da riaffittare a terzi.

I principali vantaggi per chi accende un mutuo sono:

– Piena proprietà dell’immobile

– Possibilità di ottenerne una rendita nel tempo

– Libertà di ristrutturazione, nei limiti stabiliti dalla legge e regole condominiali

– Agevolazioni fiscali (solo per prima casa ed escluse per immobili di lusso) più vantaggiose rispetto all’affitto

– Possibilità di surroga

Tra gli svantaggi si elencano:

– Minore flessibilità, essendo un impegno di lungo periodo (dai 20 ai 30 anni)

– Obbligatorio possedere requisiti richiesti dall’istituto di credito

– Rata mensile non sempre prevedibile per l’oscillazione dei tassi interesse e l’andamento mercato

– Spese di ristrutturazione, se l’appartamento è inserito all’interno di uno stabile condominiale

– Piena responsabilità sull’immobile a livello amministrativo-fiscale, civile e penale

 

In conclusione, la convenienza tra mutuo o affitto dipende dalle disponibilità economiche e dalle esigenze di ognuno, tenuto conto anche delle condizioni del mercato immobiliare. Nel 2023, a causa dell’aumento dei tassi d’interesse e dell’inflazione, gli affitti hanno raggiunto livelli record in tutta Italia. Anche i mutui sono aumentati, ma in misura minore. Ad inizio 2024, i tassi di interesse sono ancora alti ma è previsto un calo del costo del denaro per giugno-luglio 2024. Confrontando un mutuo a 30 anni con un affitto, anche oggi conviene di più accendere un mutuo: la rata mensile è inferiore e, fatto non trascurabile, si ottiene la proprietà dell’immobile.

 

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Violenza economica: che cos’è e come difendersi

Violenza economica: che cos’è e come difendersi

Nell’ombra delle discussioni più visibili sulla violenza di genere, un tipo di abuso spesso trascurato, ma altrettanto devastante continua a insinuarsi nelle vite di molte donne in tutto il mondo: la violenza economica. La violenza economica non è semplicemente una questione di denaro; è un’arma insidiosa utilizzata per mantenere le donne intrappolate in situazioni di dipendenza e controllo.

Parlarne e diffondere consapevolezza sono i primi passi verso un possibile cambiamento.

 

Nel vasto panorama delle ingiustizie di genere, la violenza economica contro le donne emerge come un’ombra oscura, spesso sottovalutata e trascurata. Questo tipo di violenza assume forme diverse rispetto alla violenza fisica, ma le conseguenze non sono meno violente.

Da un’indagine Ipsos, condotta per WeWorld* pubblicata nel mese di novembre 2023, è emerso che Il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate; più di 1 donna separata o divorziata su 4 (28%) dichiara di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% dei cittadini/e.

Cos’è la Violenza Economica?

La violenza economica si manifesta generalmente nella sfera familiare attraverso un controllo finanziario intenzionale e coercitivo, mirato a limitare l’accesso e l’indipendenza finanziaria della donna. Questo può includere il controllo del denaro, la negazione di risorse finanziarie essenziali, l’impedimento di trovare o mantenere un impiego.

Questo tipo di violenza mina la sicurezza economica di una donna, ma ne può anche ostacolare l’autonomia e l’empowerment.

Come si manifesta la violenza economica?

    • Controllo delle finanze: il partner può prendere il controllo esclusivo delle finanze, limitando l’accesso della donna ai fondi necessari per le spese quotidiane, tenendola all’oscuro della gestione economica familiare e impedendole di avere un conto bancario personale. In Italia, il 37% delle donne non possiede un conto corrente bancario*.
    • Limitazione delle opportunità di lavoro: ossia il sabotaggio degli sforzi della donna nel cercare o mantenere il proprio lavoro o avanzare nella propria carriera, creando ostacoli o minacciando ripercussioni se lavora o cerca lavoro.
    • Sabotaggio finanziario: questo può includere danneggiare deliberatamente il credito della donna, accumulare debiti a suo nome senza il suo consenso o dissimulare informazioni finanziarie importanti. È fondamentale prestare sempre la massima attenzione quando si firmano dei documenti. Prendersi il tempo necessario per leggerli ed eventualmente confrontarsi con una figura esperta.
    • Minacce di abbandono economico: il partner può minacciare di lasciare la donna senza mezzi di sostentamento o senza casa se non obbedisce o se cerca di lasciare la relazione.

La conoscenza dei propri diritti può aiutare?

Affrontare la violenza economica richiede coraggio e risorse. I passi da fare sono tanti, ma ci sono alcune azioni che le donne possono intraprendere per prevenirla e, nei casi più gravi, iniziare a difendersi. Perché difendersi è possibile!

Se non si riesce a farlo in autonomia, è bene ricordare che esiste il Servizio nazionale gratuito di prima assistenza per le donne vittime di violenza che risponde al numero 1522.

Conoscere e imparare i propri diritti economici e legali è essenziale. È importante sapere che, sul territorio sono presenti risorse, come, ad esempio, Caf, centri di supporto e antiviolenza e case rifugio**, che offrono assistenza psicologica e aiuti pratici per le donne che hanno bisogno di essere supportate e orientate nel percorso per recuperare l’autonomia perduta e riallacciare i rapporti con il mondo del lavoro.

Appoggiarsi e fare affidamento sulla propria rete di supporto. Condividere le proprie esperienze con amici fidati, familiari o gruppi di mutuo aiuto può essere estremamente utile per ottenere sostegno emotivo e pratico.

Cosa si può fare per difendersi?

Pianificare una via d’uscita sicura dalla situazione di violenza economica può rivelarsi cruciale.

Se è possibile, progettare in anticipo le mosse, cercando di avere le risorse necessarie per cercare un alloggio sicuro e nascondere risorse finanziare che saranno utili nel futuro. In linea generale, risparmiare regolarmente, anche piccole quantità che possono contribuire a creare un fondo di emergenza prezioso.

Non fermarsi. Formarsi e specializzarsi, sviluppare competenze sempre nuove, anche in abito finanziario per contribuire a sviluppare la propria autonomia. Investire nella propria persona e credere nelle proprie potenzialità è un punto di partenza da non sottovalutare per non lasciare che la situazione prenda il sopravvento. Esistono programmi di supporto finanziario, come borse di studio, prestiti a tasso agevolato o sovvenzioni, che possono aiutare le donne a finanziare la propria formazione o avviare un’attività. Avere una laurea riduce, per le donne, il rischio di violenza economica del 31,8%*.

Le chiavi del cambiamento risiedono nella consapevolezza e nell’autostima: comprendere che la violenza economica è inaccettabile e trovare il coraggio di liberarsi da un ruolo subordinato. Anche, e soprattutto, nel contesto domestico, è un diritto partecipare alla gestione finanziaria familiare.

L’educazione finanziaria, ossia acquisire le competenze essenziali per gestire il proprio denaro, e riconoscere l’importanza dell’indipendenza economica, costituiscono il primo passo cruciale verso la liberazione economica, personale e sociale.

Consulta la guida “La violenza Economica” ( o ascolta l’audioguida) realizzata dall’ABI insieme alla Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, FEduF in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità.

*Da un’indagine Ipsos, condotta per WeWorld pubblicata nel mese di novembre 2023.

**È possibile trovare informazioni sul sito del proprio comune di riferimento o della propria Regione.

 

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Truffe online: sai come difenderti?

Truffe online: sai come difenderti?

Navigare online espone a rischi come phishing, smishing e virus informatici che minacciano la tua identità digitale e i tuoi dati personali: tutela la tua sicurezza.

La protezione prima di tutto: evitare la fretta, controllare accuratamente la provenienza dei messaggi ricevuti, non rispondere a richieste di password o denaro via e-mail, utilizzare firewall e antivirus per proteggere il computer, sono alcuni degli imperativi a cui non si deve sfuggire.

Così come nella vita reale, anche la sicurezza informatica e online è tutt’altro che da sottovalutare.

Phishing e smishing, spam e virus informatici, social engineering

Quando navighiamo online siamo esposti ad una serie di rischi e pericoli che mettono a repentaglio la sicurezza dei nostri dati personali e non solo.

Pur consapevoli dei rischi della rete, i dati dimostrano che la maggior parte delle truffe continua ad avvenire online. Possiamo vederci rubata la nostra identità digitale con la sola apertura di una e-mail o di un file allegato di dubbia provenienza.

Neanche il mondo dello shopping online è immune da rischi: compravendite fittizie o merci pagate e mai ricevute sono solo alcuni esempi delle truffe più comuni.

E tu, sai come difenderti dalle truffe online?

Attento al phishing: non “abboccare”!

Il phishing è una vera e propria truffa informatica effettuata dai cyber criminali, solitamente inviando un’e-mail con il logo di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, per estorcere con l’inganno dati riservati relativi a una persona fisica o giuridica: username e password, codici di accesso o PIN, numeri di conto corrente, dati del bancomat o della carta di credito, per poi commettere la truffa e svuotare il conto corrente. Il phishing condotto a mezzo SMS prende il nome di smishing.

Troverai qui di seguito alcuni consigli per difenderti dalle truffe online.

1) Non avere fretta

Il miglior modo migliore per difendersi è non farsi prendere dalla fretta o dall’ansia, che i malviventi tendono a mettere, e astenersi dal fare qualsiasi cosa: non cliccare sui link, non aprire allegati né scrivere le credenziali da nessuna parte, anche se c’è solo il minimo dubbio sull’autenticità e provenienza dell’e-mail o dell’SMS. Non fare nulla e cestinare il messaggio è sempre l’accortezza migliore, perché la tua banca non ti contatterà mai per chiederti codici personali o effettuare operazioni di pagamento.

2) Diffida dai siti sospetti

Se, invece, sei ragionevolmente certo che il messaggio sia autentico, occorre prudenza, controllando la corrispondenza esatta del dominio del sito web e diffidando se la sua data di registrazione è troppo recente o la pagina di contatti assente. In generale, non rispondere a e-mail che richiedano l’invio di password o credenziali di accesso e non fare acquisti che prevedano sistemi di pagamento non tracciabili o poco sicuri come, ad esempio, la ricarica della prepagata del venditore.

3) “Ciao mamma, mi è caduto il telefono e questo è il mio nuovo numero”

Questo è solo un esempio di messaggio truffaldino assai diffuso, inviato via SMS o WhatsApp, che ha come obiettivo quello di estorcere denaro o informazioni personali alle potenziali vittime.

È molto facile cadere nella trappola di messaggi di questo tipo poiché fanno leva sui nostri affetti e sulla sicurezza dei nostri cari. Se dovessi ricevere un messaggio da numeri sconosciuti, ma che si presentano come tuoi familiari o amici, prima di compiere qualsiasi azione, contatta la persona in questione sul numero che usi abitualmente per verificare personalmente cosa sta accadendo.

Non farti prendere dal panico e dall’urgenza: prenditi il tempo necessario per effettuare tutti i dovuti controlli. Se non ti senti sicuro chiedi aiuto a chi ti è vicino prima di inviare denaro o cliccare su link.

Il nostro suggerimento è sempre quello di non rispondere al messaggio e di cancellare la conversazione.

Come abbiamo detto, richieste di questo tipo, che sfruttano le tecniche di social engineering o “ingegneria sociale”, una tecnica sofistica di cyber attacco che ti manipola con leve psicologiche e comportamentali (ad esempio, gli affetti e la situazione di emergenza), devono sempre scatenare il sospetto.

4) Equipaggia il tuo pc con firewall e antivirus

Sono due strumenti che aiutano a monitorare lo scambio di dati e informazioni tra la rete locale ed il mondo esterno.

5) Non eseguire programmi o applicazioni che non provengano da fonti attendibili

Meglio diffidare del materiale proveniente da sconosciuti o dei quali non si trovino informazioni con una veloce ricerca online: la maggior parte dei virus informatici si trasmette tramite link e allegati che l’utente scarica sul proprio computer ed esegue, non rendendosi conto che sta installando un virus.

6) Consigli per il tuo internet banking

È buona abitudine evitare di accedere al proprio servizio di internet banking tramite link contenuti in e-mail o messaggi e accedervi digitando l’indirizzo completo direttamente nel proprio browser, mettendosi così al riparo da eventuali siti clone.  Qualora l’accesso avvenisse da un computer pubblico o condiviso, è bene non abilitare il salvataggio automatico della password e ricordarsi di uscire dal proprio profilo effettuando il logout una volta terminata l’operazione.

7) Consigli per il tuo internet banking

Niente panico. Se ti rendi conto di avere abboccato, non sentirti in colpa perché i truffatori sanno bene come agire. Nel caso in cui le credenziali siano state rivelate, cambiale. Se si tratta di una carta di pagamento, contatta subito il gestore per bloccarla. E soprattutto rivolgiti subito alle forze dell’ordine e al tuo istituto bancario per segnalare tempestivamente eventuali addebiti non riconosciuti.

 

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Torna il BTP Valore, sottoscrivilo con BPnow

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Sottoscrivi direttamente dal tuo internet banking BPnow la terza emissione del BTP Valore, disponibile dal 26 febbraio al 1° marzo 2024, salvo chiusura anticipata.

L’emissione di BTP Valore è riservata ai risparmiatori individuali e affini (retail).

Durata 6 anni, cedole trimestrali e premio extra finale di fedeltà.

Puoi acquistarlo online, ovunque tu sia ed in completa autonomia, direttamente dal tuo internet banking BPnow, oppure contattando il tuo Gestore o la tua filiale di riferimento per prendere un appuntamento.

 

Caratteristiche principali

Il BTP Valore prevede delle cedole trimestrali prefissate crescenti nel tempo (“step-up” di 3+3 anni) e un premio extra finale di fedeltà pari allo 0,7% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. Investimento minimo 1.000 €. Durata 6 anni.

Zero commissioni di sottoscrizione. Tassazione agevolata del 12,5% ed esenzione dalle imposte di successione.

Per maggiori informazioni consulta il sito del MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Tutte le informazioni riportate non costituiscono un’offerta o una sollecitazione ad investire né una raccomandazione di investimento. Maggiori dettagli sull’emissione sono presenti sul sito del MEF dove è possibile trovare la documentazione ufficiale della predetta emissione.

 

 

 

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