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Violenza economica: che cos’è e come difendersi

Violenza economica: che cos’è e come difendersi

Nell’ombra delle discussioni più visibili sulla violenza di genere, un tipo di abuso spesso trascurato, ma altrettanto devastante continua a insinuarsi nelle vite di molte donne in tutto il mondo: la violenza economica. La violenza economica non è semplicemente una questione di denaro; è un’arma insidiosa utilizzata per mantenere le donne intrappolate in situazioni di dipendenza e controllo.

Parlarne e diffondere consapevolezza sono i primi passi verso un possibile cambiamento.

 

Nel vasto panorama delle ingiustizie di genere, la violenza economica contro le donne emerge come un’ombra oscura, spesso sottovalutata e trascurata. Questo tipo di violenza assume forme diverse rispetto alla violenza fisica, ma le conseguenze non sono meno violente.

Da un’indagine Ipsos, condotta per WeWorld* pubblicata nel mese di novembre 2023, è emerso che Il 49% delle donne intervistate dichiara di aver subito violenza economica almeno una volta nella vita, percentuale che sale al 67% tra le donne divorziate o separate; più di 1 donna separata o divorziata su 4 (28%) dichiara di aver subito decisioni finanziarie prese dal partner senza essere stata consultata prima. Eppure, la violenza economica è considerata “molto grave” solo dal 59% dei cittadini/e.

Cos’è la Violenza Economica?

La violenza economica si manifesta generalmente nella sfera familiare attraverso un controllo finanziario intenzionale e coercitivo, mirato a limitare l’accesso e l’indipendenza finanziaria della donna. Questo può includere il controllo del denaro, la negazione di risorse finanziarie essenziali, l’impedimento di trovare o mantenere un impiego.

Questo tipo di violenza mina la sicurezza economica di una donna, ma ne può anche ostacolare l’autonomia e l’empowerment.

Come si manifesta la violenza economica?

    • Controllo delle finanze: il partner può prendere il controllo esclusivo delle finanze, limitando l’accesso della donna ai fondi necessari per le spese quotidiane, tenendola all’oscuro della gestione economica familiare e impedendole di avere un conto bancario personale. In Italia, il 37% delle donne non possiede un conto corrente bancario*.
    • Limitazione delle opportunità di lavoro: ossia il sabotaggio degli sforzi della donna nel cercare o mantenere il proprio lavoro o avanzare nella propria carriera, creando ostacoli o minacciando ripercussioni se lavora o cerca lavoro.
    • Sabotaggio finanziario: questo può includere danneggiare deliberatamente il credito della donna, accumulare debiti a suo nome senza il suo consenso o dissimulare informazioni finanziarie importanti. È fondamentale prestare sempre la massima attenzione quando si firmano dei documenti. Prendersi il tempo necessario per leggerli ed eventualmente confrontarsi con una figura esperta.
    • Minacce di abbandono economico: il partner può minacciare di lasciare la donna senza mezzi di sostentamento o senza casa se non obbedisce o se cerca di lasciare la relazione.

La conoscenza dei propri diritti può aiutare?

Affrontare la violenza economica richiede coraggio e risorse. I passi da fare sono tanti, ma ci sono alcune azioni che le donne possono intraprendere per prevenirla e, nei casi più gravi, iniziare a difendersi. Perché difendersi è possibile!

Se non si riesce a farlo in autonomia, è bene ricordare che esiste il Servizio nazionale gratuito di prima assistenza per le donne vittime di violenza che risponde al numero 1522.

Conoscere e imparare i propri diritti economici e legali è essenziale. È importante sapere che, sul territorio sono presenti risorse, come, ad esempio, Caf, centri di supporto e antiviolenza e case rifugio**, che offrono assistenza psicologica e aiuti pratici per le donne che hanno bisogno di essere supportate e orientate nel percorso per recuperare l’autonomia perduta e riallacciare i rapporti con il mondo del lavoro.

Appoggiarsi e fare affidamento sulla propria rete di supporto. Condividere le proprie esperienze con amici fidati, familiari o gruppi di mutuo aiuto può essere estremamente utile per ottenere sostegno emotivo e pratico.

Cosa si può fare per difendersi?

Pianificare una via d’uscita sicura dalla situazione di violenza economica può rivelarsi cruciale.

Se è possibile, progettare in anticipo le mosse, cercando di avere le risorse necessarie per cercare un alloggio sicuro e nascondere risorse finanziare che saranno utili nel futuro. In linea generale, risparmiare regolarmente, anche piccole quantità che possono contribuire a creare un fondo di emergenza prezioso.

Non fermarsi. Formarsi e specializzarsi, sviluppare competenze sempre nuove, anche in abito finanziario per contribuire a sviluppare la propria autonomia. Investire nella propria persona e credere nelle proprie potenzialità è un punto di partenza da non sottovalutare per non lasciare che la situazione prenda il sopravvento. Esistono programmi di supporto finanziario, come borse di studio, prestiti a tasso agevolato o sovvenzioni, che possono aiutare le donne a finanziare la propria formazione o avviare un’attività. Avere una laurea riduce, per le donne, il rischio di violenza economica del 31,8%*.

Le chiavi del cambiamento risiedono nella consapevolezza e nell’autostima: comprendere che la violenza economica è inaccettabile e trovare il coraggio di liberarsi da un ruolo subordinato. Anche, e soprattutto, nel contesto domestico, è un diritto partecipare alla gestione finanziaria familiare.

L’educazione finanziaria, ossia acquisire le competenze essenziali per gestire il proprio denaro, e riconoscere l’importanza dell’indipendenza economica, costituiscono il primo passo cruciale verso la liberazione economica, personale e sociale.

Consulta la guida “La violenza Economica” realizzata dall’ABI insieme alla Fondazione per l’educazione finanziaria e al risparmio, FEduF in collaborazione con il Dipartimento per le Pari Opportunità.

*Da un’indagine Ipsos, condotta per WeWorld pubblicata nel mese di novembre 2023.

**È possibile trovare informazioni sul sito del proprio comune di riferimento o della propria Regione.

 

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Truffe online: sai come difenderti?

Truffe online: sai come difenderti?

Navigare online espone a rischi come phishing, smishing e virus informatici che minacciano la tua identità digitale e i tuoi dati personali: tutela la tua sicurezza.

La protezione prima di tutto: evitare la fretta, controllare accuratamente la provenienza dei messaggi ricevuti, non rispondere a richieste di password o denaro via e-mail, utilizzare firewall e antivirus per proteggere il computer, sono alcuni degli imperativi a cui non si deve sfuggire.

Così come nella vita reale, anche la sicurezza informatica e online è tutt’altro che da sottovalutare.

Phishing e smishing, spam e virus informatici, social engineering

Quando navighiamo online siamo esposti ad una serie di rischi e pericoli che mettono a repentaglio la sicurezza dei nostri dati personali e non solo.

Pur consapevoli dei rischi della rete, i dati dimostrano che la maggior parte delle truffe continua ad avvenire online. Possiamo vederci rubata la nostra identità digitale con la sola apertura di una e-mail o di un file allegato di dubbia provenienza.

Neanche il mondo dello shopping online è immune da rischi: compravendite fittizie o merci pagate e mai ricevute sono solo alcuni esempi delle truffe più comuni.

E tu, sai come difenderti dalle truffe online?

Attento al phishing: non “abboccare”!

Il phishing è una vera e propria truffa informatica effettuata dai cyber criminali, solitamente inviando un’e-mail con il logo di un istituto di credito o di una società di commercio elettronico, per estorcere con l’inganno dati riservati relativi a una persona fisica o giuridica: username e password, codici di accesso o PIN, numeri di conto corrente, dati del bancomat o della carta di credito, per poi commettere la truffa e svuotare il conto corrente. Il phishing condotto a mezzo SMS prende il nome di smishing.

Troverai qui di seguito alcuni consigli per difenderti dalle truffe online.

1) Non avere fretta

Il miglior modo migliore per difendersi è non farsi prendere dalla fretta o dall’ansia, che i malviventi tendono a mettere, e astenersi dal fare qualsiasi cosa: non cliccare sui link, non aprire allegati né scrivere le credenziali da nessuna parte, anche se c’è solo il minimo dubbio sull’autenticità e provenienza dell’e-mail o dell’SMS. Non fare nulla e cestinare il messaggio è sempre l’accortezza migliore, perché la tua banca non ti contatterà mai per chiederti codici personali o effettuare operazioni di pagamento.

2) Diffida dai siti sospetti

Se, invece, sei ragionevolmente certo che il messaggio sia autentico, occorre prudenza, controllando la corrispondenza esatta del dominio del sito web e diffidando se la sua data di registrazione è troppo recente o la pagina di contatti assente. In generale, non rispondere a e-mail che richiedano l’invio di password o credenziali di accesso e non fare acquisti che prevedano sistemi di pagamento non tracciabili o poco sicuri come, ad esempio, la ricarica della prepagata del venditore.

3) “Ciao mamma, mi è caduto il telefono e questo è il mio nuovo numero”

Questo è solo un esempio di messaggio truffaldino assai diffuso, inviato via SMS o WhatsApp, che ha come obiettivo quello di estorcere denaro o informazioni personali alle potenziali vittime.

È molto facile cadere nella trappola di messaggi di questo tipo poiché fanno leva sui nostri affetti e sulla sicurezza dei nostri cari. Se dovessi ricevere un messaggio da numeri sconosciuti, ma che si presentano come tuoi familiari o amici, prima di compiere qualsiasi azione, contatta la persona in questione sul numero che usi abitualmente per verificare personalmente cosa sta accadendo.

Non farti prendere dal panico e dall’urgenza: prenditi il tempo necessario per effettuare tutti i dovuti controlli. Se non ti senti sicuro chiedi aiuto a chi ti è vicino prima di inviare denaro o cliccare su link.

Il nostro suggerimento è sempre quello di non rispondere al messaggio e di cancellare la conversazione.

Come abbiamo detto, richieste di questo tipo, che sfruttano le tecniche di social engineering o “ingegneria sociale”, una tecnica sofistica di cyber attacco che ti manipola con leve psicologiche e comportamentali (ad esempio, gli affetti e la situazione di emergenza), devono sempre scatenare il sospetto.

4) Equipaggia il tuo pc con firewall e antivirus

Sono due strumenti che aiutano a monitorare lo scambio di dati e informazioni tra la rete locale ed il mondo esterno.

5) Non eseguire programmi o applicazioni che non provengano da fonti attendibili

Meglio diffidare del materiale proveniente da sconosciuti o dei quali non si trovino informazioni con una veloce ricerca online: la maggior parte dei virus informatici si trasmette tramite link e allegati che l’utente scarica sul proprio computer ed esegue, non rendendosi conto che sta installando un virus.

6) Consigli per il tuo internet banking

È buona abitudine evitare di accedere al proprio servizio di internet banking tramite link contenuti in e-mail o messaggi e accedervi digitando l’indirizzo completo direttamente nel proprio browser, mettendosi così al riparo da eventuali siti clone.  Qualora l’accesso avvenisse da un computer pubblico o condiviso, è bene non abilitare il salvataggio automatico della password e ricordarsi di uscire dal proprio profilo effettuando il logout una volta terminata l’operazione.

7) Consigli per il tuo internet banking

Niente panico. Se ti rendi conto di avere abboccato, non sentirti in colpa perché i truffatori sanno bene come agire. Nel caso in cui le credenziali siano state rivelate, cambiale. Se si tratta di una carta di pagamento, contatta subito il gestore per bloccarla. E soprattutto rivolgiti subito alle forze dell’ordine e al tuo istituto bancario per segnalare tempestivamente eventuali addebiti non riconosciuti.

 

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L’emissione di BTP Valore è riservata ai risparmiatori individuali e affini (retail).

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Caratteristiche principali

Il BTP Valore prevede delle cedole trimestrali prefissate crescenti nel tempo (“step-up” di 3+3 anni) e un premio extra finale di fedeltà pari allo 0,7% per chi lo acquista durante i giorni di collocamento e lo detiene fino alla scadenza. Investimento minimo 1.000 €. Durata 6 anni.

Zero commissioni di sottoscrizione. Tassazione agevolata del 12,5% ed esenzione dalle imposte di successione.

Per maggiori informazioni consulta il sito del MEF – Ministero dell’Economia e delle Finanze.

 

Messaggio pubblicitario con finalità promozionale. Tutte le informazioni riportate non costituiscono un’offerta o una sollecitazione ad investire né una raccomandazione di investimento. Maggiori dettagli sull’emissione sono presenti sul sito del MEF dove è possibile trovare la documentazione ufficiale della predetta emissione.

 

 

 

Italiani fanalino di coda per la stipula di assicurazioni

Italiani fanalino di coda per la stipula di assicurazioni

«Non esiste buono o cattivo tempo, ma solo buono o cattivo equipaggiamento».

A dirlo era Baden Powell, il fondatore degli Scout. Anche nella vita di tutti i giorni un buon equipaggiamento di tipo assicurativo può aiutare a superare le difficoltà che si possono presentare lungo il cammino.

Tanto più oggi, con profondi cambiamenti economici e sociali in corso che rendono difficile prevedere come sarà il domani. È sempre più necessario, perciò, comprendere cosa possiamo fare oggi per assicurare il nostro futuro.

E tu, sei sicuro di essere ben “equipaggiato” per viverlo serenamente?

Crescere, creare una famiglia o affrontare la terza età sono momenti importanti della vita, con grandi opportunità e altrettante sfide, da affrontare senza preoccupazioni ma con la giusta consapevolezza.

Si pensi, ad esempio, a crescere un figlio: sappiamo quanto costa mantenerlo? Prendersi cura di un figlio da 0 a 18 anni costa in media 9,7 retribuzioni annue lorde ma l’indipendenza economica viene poi solo raggiunta a 32 anni dalle femmine e a 35 dai maschi.

Per far fronte alle differenti esigenze di protezione delle persone, c’è il settore di Bancassicurazione, che consente agli istituti bancari di promuovere alla clientela una pluralità di prodotti assicurativi.

Sai come proteggere te e la tua famiglia?

Protezione Persona è la soluzione che le banche offrono al cliente per tutelarsi, mediante la sottoscrizione di polizze vita e salute, dalle conseguenze che potrebbero derivare al verificarsi di determinati eventi, quali un infortunio o una malattia.

Spesso, in questi casi, proteggere l’individuo significa tutelare l’intera famiglia, specialmente se l’assicurato è il capofamiglia, cosicché il beneficiario possa ricevere un capitale o una rendita al verificarsi di determinati eventi, come in caso di perdita del posto di lavoro, infortunio o invalidità permanente da infortunio, malattia o morte.

Basti pensare che, solo nel 2017, sono pervenute all’INAIL oltre 641.000 denunce di infortunio sul lavoro, di cui più di 1.112 hanno avuto conseguenze mortali. A ciò si aggiungono circa 4,5 milioni di incidenti che, ogni anno, avvengono tra le mura domestiche e coinvolgono soprattutto donne, anziani e bambini.

Italiani, fanalino di coda per le assicurazioni?

Eppure, solo il 3,3% delle famiglie hanno sottoscritto una polizza malattia o infortuni.

Per di più, appena il 63% degli Italiani conosce il significato di premio assicurativo ed il 59,9% di franchigia, confermando che l’Italia è fanalino di coda in ambito di cultura assicurativa rispetto agli altri paesi europei.

Tre soluzioni per cautelarsi dagli imprevisti: quale scegliere?

Esistono, infatti, diverse soluzioni per cautelarsi dagli imprevisti:

– Innanzitutto, c’è il risparmio cautelativo che consiste nell’accumulare liquidità sul conto corrente, una scelta apparentemente virtuosa ma non sempre efficiente. Se il risparmio accantonato senza alcuna forma di gestione non permette realmente di coprire bisogni di protezione sanitaria e previdenziale o di affrontare una spesa imprevista, allora il sacrificio nel presente è stato inutile e bisognerà cercare ulteriori risorse, tendenzialmente nella forma di prestiti.

– L’alternativa al risparmio cautelativo è l’investimento del capitale sul mercato finanziario, ad esempio nei titoli di Stato (come i BTP). Soluzione valida, se l’obiettivo dell’investimento è garantirsi un capitale o una rendita in ottica previdenziale ma non se è avere un capitale per affrontare spese impreviste. In questo caso, l’orizzonte temporale di investimento potrebbe non giocare a favore, oltre al fatto che l’investimento potrebbe comunque rivelarsi non sufficiente a coprire integralmente la spesa imprevista.

– Tra risparmio cautelativo e investimento, esiste anche una terza via, quella dell’assicurazione. Nel momento in cui si verifica l’evento avverso, il beneficiario potrà evitare di consumare le risorse personali (risparmi o investimenti), perché gli indennizzi come i premi assicurativi sono generalmente tarati sulle spese che l’evento avverso può comportare. In questo modo, tramite l’assicurazione si possono gestire gli imprevisti, mantenendo la stabilità economica, mentre risparmi e investimenti possono essere utilizzati per finalità differenti.

In sostanza, risparmio, investimento e assicurazione dovrebbero essere considerati come alternative che non si escludono a vicenda, ma che piuttosto si integrano all’interno di un portafoglio diversificato costruito sulla base di una pianificazione di medio e lungo periodo.

Cultura assicurativa: il ruolo cruciale delle banche

Qui diventa cruciale il ruolo delle banche, che hanno l’obbligo indiscutibile e il vantaggio di avere una relazione privilegiata con i propri clienti, conoscendo le fasi della vita che stanno attraversando, come ad esempio la nascita di un figlio. Da qui scaturiscono anche conseguenti considerazioni circa l’importanza di investire sulle competenze dei consulenti per educare i propri clienti al concetto di rischio, aiutandoli a scegliere tra una pluralità di strumenti assicurativi la migliore soluzione ai loro bisogni di protezione.

Insomma, il momento di assicurare il proprio futuro è adesso.

 

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Firmato l’accordo ABI per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica

Firmato l’accordo ABI per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne e della violenza domestica

Banca del Piemonte aderisce al Protocollo d’intesa tra ABI e Dipartimento per le pari opportunità

Banca del Piemonte ha aderito al Protocollo d’intesa tra il Dipartimento per le pari opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri e l’Associazione Bancaria Italiana (ABI) per la prevenzione e il contrasto alla violenza di genere, anche economica.

Obiettivo del Protocollo, sottoscritto a Roma dalla Ministra per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella e il Presidente dell’ABI, Antonio Patuelli, è aiutare concretamente le donne vittime di violenza, favorire l’inclusione finanziaria e il superamento delle differenze di genere.

Si tratta di una firma con immediati risvolti concreti: le iniziative già in essere, sviluppate in accordo con il settore bancario, prevedono:

– il “Microcredito di libertà” per le donne vittime di violenza, uno strumento finanziario finalizzato all’emancipazione delle donne vittime di violenza da ogni forma di dipendenza economica;

-la Carta “Donna in banca: valorizzare la diversità di genere”, con la quale ABI focalizza l’attenzione sul valore delle differenze di genere come risorsa chiave per lo sviluppo dell’attività d’impresa e della comunità di riferimento;

– il “Protocollo d’intesa in favore delle donne vittime di violenza”, insieme a Fabi, First-Cisl, Fisac-Cgil, Uilca e Unisin Falcri Silcea Sinfub, per la sospensione del pagamento della quota capitale dei mutui ipotecari in favore delle donne inserite in percorsi certificati di protezione che si trovino in difficoltà economica.

L’ABI, in sinergia con il FEduF e con le banche aderenti al Protocollo, si impegna a sviluppare soluzione condivise per la prevenzione e il contrasto delle forme di violenza contro le donne, a prevedere iniziative dedicate di formazione e informazione.

L’intesa sottoscritta è in linea con il Piano strategico nazionale sulla violenza contro le donne che è lo strumento per costruire interventi trasversali, organici e coerenti in materia di politiche rivolte al contrasto della violenza contro le donne oltre che con l’attuazione degli impegni promossi dall’Agenda 2030 dell’ONU.

Leggi la Guida contro la violenza economica

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